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Proposez une note de presse sur ce jeuNel mare degli sparatutto multiplayer, Isonzo riesce ad emergere proponendo un'esperienza di gioco diversa. La facilità con la quale si muore, unita allo sforzo di dover organizzare il plotone per sfondare le linee nemiche, rendono il gameplay di questo gioco molto particolare ed in certi versi anche impegnativo. Non per questo però risulta essere meno divertente, soprattutto per il fatto che ogni partita può prendere una piega molto diversa, rendendo l'esperienza di gioco sempre fresca e incalzante. Gli appassionati dell'arsenale dell'epoca troveranno pane per i propri denti, potendo mettere le mani sui fucili, granate e lo storico equipaggiamento utilizzato dai due eserciti presenti nel gioco. Peccato che molti elementi estetici, sicuramente apprezzati dalla community di appassionati, siano disponibili esclusivamente a pagamento. Ottima anche la realizzazione delle varie ambientazioni. Trovarsi davanti alle Tre Cime di Lavaredo o sulle sponde del fiume Isonzo ci ha veramente stupito per la fedeltà con la quale questi scenari sono stati realizzati. I passi avanti compiuti sulla parte tecnica ed artistica sono dunque evidenti, permangono però ancora delle incertezze come l'intelligenza artificiale dei bot non sempre all'altezza. La problematica più grande però resta il bilanciamento nelle partite, che a seconda della presenza o meno di giocatori, dall'esperienza che essi hanno con le varie classi e l'organizzazione strategica sul campo di battaglia, può variare anche di molto andando in alcuni casi a rovinare l'esperienza.
Isonzo is an eminently approachable World War One game. The firearms and technology might be ancient by modern standards, but anyone who's played a modern first-person shooter can easily start storming the Dolomites and picking off headshots as soon as they boot it up. Developer Blackmill keeps it fast and loose with its historical touchstones, to the point that you can swig from a canteen to give your warfighter a quick stamina buff. It’s more historical fantasy than recreation, and most of its turn-of-last-century touches are revealed to be skin deep. That’s fine, since it allows you to fully participate in battle without knowing who killed Archduke Franz Ferdinand or being able to find the Austro-Hungarian Empire on a map, but it’s all too easy to forget about the time period you’re in and focus on popping off headshots to climb the score board.
Ce coup-ci, Blackmill Games semble avoir visé un peu à côté avec Isonzo. Si le gameplay présenté repose sur des bases extrêmement solides, comme son mode de jeu offensive qui fait clairement des merveilles à tous les niveaux, le titre est plombé par de nombreux couacs à commencer par son manque de contenu criant. Le gameplay n’est lui aussi pas exempt de défauts avec quelques soucis de lisibilité, et doté d’un aspect très répétitif avec assez peu de variétés dans les parties. Qui plus est, Isonzo propose hélas une progression manquant de clarté. En somme, la production de Blackmill Games reste une petite déception comparé à ses précédentes productions, mais reste à faire ne serait-ce que par son ambiance mais aussi la complémentarité de ses classes, grisantes et forçant à la jouer stratégique sur chaque partie en ligne ou hors ligne contre des bots.
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