IGN Italie

• PS4
• 6.8 / 10
• Italie

Furi vuole essere un titolo completamente boss-oriented, ma incespica nel creare momenti unici ed originali per ognuno dei formidabili avversari che propone, anche per via del sistema di combattimento meno profondo di quanto potrebbe apparire. La narrazione, purtroppo, è piatta e fallace e manca per un soffio il sempre affascinante approccio "minimale, ma stylish", sia per un'effettiva mancanza di contenuto che per una direzione artistica ben eseguita, ma non ispiratissima. Completa il quadro una longevità ridotta all'osso che di certo non aiuta a comporre il ritratto di un titolo capace di intrattenere in maniera corposa. Insomma, Furi non è né il primo della classe né l'ultimo dei somari, si gioca bene, ma fatica a trovare la sua identità. Piacerà sicuramente a chi cerca la corsa alla sfida, al trofeo, al ranking, al punteggio migliore, specie in fase post completamento iniziale. Per tutti quelli che cercano un'esperienza memorabile e con un'anima, Furi è una sorta di fuoco d'artificio riuscito a metà e per i 24,99€ richiesti per portarlo a casa avrebbe davvero poco senso. Fortunatamente a luglio sarà possibile riceverlo gratis con l'abbonamento a PlayStation Plus.

• PS4
• 7.8 / 10
• Italie

LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza migliora ulteriormente i punti di forza di LEGO Marvel’s Avengers, risultando un gioco ancora un pizzico più entusiasmante per la sua componente narrativa, per il modo in cui vengono riproposti personaggi ed eroi molto amati (come potevano essere i supereroi Marvel o come possono essere i protagonisti della saga di Star Wars), e per la componente tecnica, che nelle ultime uscite sta diventando sempre più soddisfacente. Interessanti anche le piccole novità di gameplay, come il seppur semplice gunplay con coperture e le nuove possibilità nella costruzione automatica di dispositivi con i mattoncini, ma purtroppo manca ancora *quel* miglioramento che personalmente aspetto da sempre in questa serie: un ritmo più deciso nell’avventura principale. Che spesso, ahimé, si impantana non nella risoluzione di un enigma, ma paradossalmente nella ricerca - poco chiara - di un enigma da risolvere.

• PS4
• 6.9 / 10
• Italie

Star Ocean 5: Integrity and Faithlessness non riesce ad imporsi come avrebbe voluto: a fronte di un'azione veloce e priva di pause abbiamo un'edulcorazione pressoché totale di ogni introspezione emotiva, unita a un background narrativo del tutto privo di mordente. Il gioco offre un interessante sistema di classi dinamico e un combat system sicuramente degno di nota, ma non è abbastanza per un GdR che, chiaramente, puntava molto più in alto.

• XONE
• 9.2 / 10
• Italie

Inside è un gioco di un’eleganza rarissima. Praticamente ogni secondo di gioco regala scorci di una potenza visiva e di una precisione di gioco da applausi a scena aperta. Si muove integralmente all’interno del mondo di fare e di intendere dei giochi più piccoli e indipendenti: zero parole, zero missioni, senso di progressione (se esiste) tutto legato alla narrazione (esiste, ma non sono certo di averla compresa, non che sia un problema). Nel suo strano ambito, è un gioco irrinunciabile.

• VITA
• PS4
• 8.1 / 10
• Italie

Grand Kingdom si contraddistingue per un generoso livello di personalizzazione e riesce a mettere sul piatto un impianto di gioco solido e profondo. Il titolo Monochrome risulta, quindi, un jRPG squisitamente old school, in grado di appassionare i fan del genere pur senza svettare particolarmente in alcun settore specifico.

• PS4
• 9.5 / 10
• Italie

Con Odin Sphere Leifthrasir Vanillaware ha rielaborato un titolo che già ai tempi aveva mostrato grandi potenzialità, trasformandolo in un'esperienza straordinaria. Artisticamente sublime, ludicamente profondo ed emotivamente trascinante, l'ultima creatura del Sol Levante è un titolo immancabile per ogni videogiocatore: davvero eccezionale.

• WIIU
• 8.2 / 10
• Italie

Tokyo Mirage Sessions #FE è un jRPG curato, ricco di fan service, rimandi alle due serie di riferimento e una componente visiva e artistica davvero eccellente. È un titolo profondo e in grado di intrattenere per un immenso numero di ore. Allo stesso modo patisce quei problemi classici del suo stesso genere, che minano il ritmo e appesantiscono l'intera esperienza.

• PS4
• 7.8 / 10
• Italie

Come Director’s Cut non c’è molto di inedito o di assolutamente nuovo, ma è indubbio come tra i 1080p a 60 fps, la maggior cura nelle animazioni e un quadro grafico generalmente più solido e accattivante questo “nuovo” Deadlight sia sbarcato su PlayStation 4 con buoni risultati. Il gioco rimane comunque lo stesso identico di quattro anni fa con solo un leggerissimo miglioramento dei controlli, mentre la nuova modalità Sopravvivenza è un’oasi di trial and error e quindi a molti (me compreso) non dirà granché.

• PS4
• 4 / 10
• Italie

Umbrella Corps è l’ennesimo tentativo di sfruttare un brand di successo portandolo verso lidi interessanti, ma che con una realizzazione di così basso livello non fanno altro che infangare il suo nome. Al netto della presenza di ambientazioni prese di peso dai Resident Evil principali e nonostante il suo arrivo nel 20° anniversario della serie, Umbrella Corps non riesce nemmeno a fare del fan service sensato e accattivante. Anche se siete degli appassionati del franchise, con Resident Evil 7 alle porte, potete tranquillamente rivolgere la vostra pazienza e i vostri risparmi altrove.

• PS4
• 8 / 10
• Italie

Mighty No. 9 è un action-platform game di vecchia scuola, difficile e realizzato con dovizia e passione. Pur tenendosi volutamente ancorato a diversi stilemi ludici del passato, il titolo si dimostra anche fresco, attuale e divertente. Sfortunatamente sono da segnalare alcune ingenuità di troppo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto una mancata organicità nel level design, difetti che negano alla creatura di Inafune l'eccellenza assoluta.

• PC
• 7 / 10
• Italie

Ci si aspettava molto da The Solus Project all’indomani dell’Early Access, ma dobbiamo ammettere che non tutto è andato per il verso giusto. Certo, un titolo simile, sviluppato da pochissime persone e con un budget non certo faraonico, è già un miracolo che sia uscito con simili risultati, visto che stiamo comunque parlando di un survival esplorativo con echi avventurosi e da walking simulator di discreto livello. Più che altro nessuno di questi generi riesce a emergere con risultati davvero degni di nota e il fatto che con l’HTC Vive (ci speravo tanto) il tutto sia quasi ingiocabile, dispiace parecchio. Se però non vi frega nulla della realtà virtuale e amate i giochi d’atmosfera sci-fi, The Solus Project saprà darvi più di una soddisfazione.

• PS4
• 8 / 10
• Italie

A patto di non pretendere la simulazione delle simulazioni, e neppure la grafica delle grafiche, e neppure una rivoluzione dal punto di vista del gameplay, Valentino Rossi: The Game si rivela un prodotto solido, divertente, tutt'altro che monotematico (c'è tutta la MotoGP del 2016, quella del 2015 e tante chicche prese dalle edizioni del passato), monumentale. Si tratta del tipico MotoGP made in Milestone, ora sensibilmente più curato, raffinato ed efficace (controller alla mano), per giunta forte di un carico bestiale di modalità di gioco e di attività collaterali alla MotoGP, ovviamente tutte nel segno del numero 46. WLF!

• XONE
• PC
• 7.9 / 10
• Italie

Mirror’s Edge Catalyst rimane un gioco tra il discreto e il buono, che è un risultato ben diverso da quello che avevamo sperato fin dal suo annuncio e che desideravamo fin dai titoli di coda del primo Mirror’s Edge. La struttura open world, che è la novità principale e che spaventava molti, mi è piaciuta sicuramente, ed è anzi la parte più curata e meglio riuscita dell’intero prodotto. La trama principale, invece, lascia un po’ a desiderare per ritmo e level design, dipanandosi in una serie di missioni di cui, sinceramente, non ricordo un singolo momento dopo averle finite tutte, se non alcuni passaggi che mi sono rimasti impressi per un design fastidioso. Deludente anche la realizzazione tecnica, inspiegabilmente al di sotto degli standard odierni, almeno in ambito tripla A. Affascinante come sempre la direzione artistica e sicuramente fico il sistema di controllo. Ma questa era la base di partenza del primo episodio, che avrebbe dovuto essere un trampolino di lancio per qualcosa di migliore e invece è stato un tavolo di esperimenti in parte riusciti (struttura open world), ma che hanno forse tolto risorse al perfezionamento di ciò che già funzionava, e che in questo episodio ha perso un po’ di brillantezza.

• PS4
• 5 / 10
• Italie

Mutanti a Manhattan è un gioco d'azione a tratti soporifero, con delle idee non troppo interessanti e che, per buona parte, sono rimaste sulla carta. L'aspetto più interessante è quello legato alla buona resa dei quattro eroi e dei tanti cattivoni storici, ma per il resto le imprecisioni e la povertà generale impazzano. Per l'ennesima volta: non è questo il gioco che le tartarughe si meritano e non è questo il seguito ideale dei divertentissimi picchiaduro di Konami di ormai oltre vent'anni fa.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Mettete che vi offrano un bel piatto di spaghetti aglio e olio. Buoni, non si discute. Ma, proprio alle ultime forchettate, vi capita un pezzo d'aglio bruciato. Niente di terribile, però vi rimarrà quel saporaccio in bocca... Ecco, Hearts of Iron IV è così, solo che i pezzi d'aglio sono due: il pessimo sistema dei trattati di pace e una IA che non è capace di gestire certe situazioni. Il primo problema è evidente, ma in fondo meno grave: genera situazioni assurde, al limite dell'imbarazzante, ma non mina troppo la giocabilità. Il secondo, invece, può farsi grave se non controllate una delle nazioni maggiori, e dovete contare sui vostri alleati artificiali. Al netto di queste due cose, Hearts of Iron IV è una trasposizione splendida del secondo conflitto mondiale. I piani di battaglia sono un'idea geniale, le meccaniche sono approfondite al punto giusto e mai tediose, e l'intero gioco si regge su una solidissima visione d'insieme. Quando lo patcheranno a dovere, tornate qui e aggiungete un punto intero al voto.

• PS4
• 7.5 / 10
• Italie

One Piece: Burning Blood si propone come un gioco intenzionato a destare l’interesse non solo dei fan dell’opera di Eiichiro Oda, ma anche degli amanti del genere picchiaduro. Non credo ci riuscirà appieno, però, per via di alcune carenze, come la grafica degli scenari, che non è neanche lontanamente all’altezza di quella (che invece è veramente ottima) dei personaggi, un tutorial e una modalità pratica realizzati in modo fastidiosamente complicato e, cosa più importante, un bilanciamento non proprio perfetto. Diverso è il discorso se siete fan del manga o dell’anime. La sola possibilità di sbloccare, collezionare e usare gli oltre quaranta personaggi giocabili (per non parlare dell’ulteriore marea di personaggi di supporto, che permettono di attivare particolari buff in combattimento) potrebbe valere parte del prezzo del biglietto. Il modo in cui sono realizzati Rufy e gli altri, così come la fedeltà delle loro caratteristiche alle controparti originali, sono assolutamente encomiabili. Si vede che gran parte dello sforzo produttivo è stato riservato proprio a quest’aspetto, anche a discapito di altri elementi. Cosa che, se da una parte è appunto decisamente apprezzabile, dall’altra non fa altro che rimarcare la natura di questo prodotto: un gioco che può piacere soprattutto ai fan di One Piece, ai quali sarà chiesto di chiudere un occhio su alcune lacune per godersi però tanta bella roba.

• PC
• 9.1 / 10
• Italie

The Witcher 3: Wild Hunt è un Action RPG in grado di catturare il giocatore e trasportarlo in un mondo vasto e affascinante, che sfrutta in modo magistrale l’universo narrativo creato dallo scrittore Andrzej Sapkowski. Il punto di forza del gioco, manco a farlo apposta, è proprio la sua componente narrativa. Sia la trama principale che le tantissime missioni secondarie raccontano storie di una qualità abbastanza rara nei videogiochi, specialmente in quelli open world. Wild Hunt non è privo di difetti, e alcune sue componenti, specie quelle legate alla parte action, non sono all’altezza del resto (ottima grafica, ottimi elementi RPG, ottima struttura open world, eccellente narrativa), ma sarebbe folle non consigliarvi vivamente uno dei giochi più coinvolgenti di questo periodo solo perché non perfetto in tutte le sue parti. The Witcher 3 è in grado di intrattenere per mesi, e di farlo alla grande, grazie a personaggi incredibilmente caratterizzati, protagonisti di vicende affascinanti, in cui il giocatore è anche chiamato a prendere decisioni di una certa rilevanza. È ovviamente imperdibile per tutti i fan dello strigo, ma anche per chiunque cerchi un gioco di ruolo vastissimo, sempre coinvolgente e scritto benissimo.

• PC
• 6.8 / 10
• Italie

Come già accennato nella recensione, il voto che vedete qui sotto non rispecchia fedelmente il valore del gioco, ma a causa di un codice buggato e davvero poco ottimizzato giocare Homefront: The Revolution su PC (anche su uno ben corazzato) è un’esperienza tutt’altro che piacevole tra stuttering, rallentamenti e un frame-rate troppo basso e incostante. Quando poi la tanto annunciata patch sarà disponibile, torneremo sul voto finale ritoccandolo a seconda della bontà del lavoro eseguito e dei problemi risolti, ma stando così le cose la valutazione più sensata ci pare questa. E in fondo è un vero peccato perché, pur tra un’IA non impeccabile, la poca originalità e qualche arma non all’altezza, il gioco è valido, longevo, impegnativo e ha un co-op interessante e ben sviluppato. Tutta un’altra cosa insomma rispetto allo scialbo predecessore.