IGN Italie

• PC
• 6 / 10
• Italie

Non è facile giudicare un gioco simile; da una parte questa riedizione di Onimusha 2: Samurai’s Destiny è molto conservativa, quasi come se l’idea fosse quella di restare fedeli il più possibile all’esperienza originale. Operazioni simili possono sicuramente essere un bene per la preservazione di proprietà intellettuali che hanno fatto la storia dei videogiochi, ma vanno anche contestualizzate; è sicuramente da apprezzare la grande quantità di contenuti extra che funziona a mo' di testimonianza di un’era del medium, e allo stesso tempo racconta al pubblico le varie fasi legate al processo creativo. C’è però da dire che un prodotto simile difficilmente potrà attrarre l’attenzione di giocatori più giovani, abituati a standard diversi, a meno che questi non siano appunto interessati a una esperienza più "rétro", e di sicuro si poteva trovare una soluzione più in linea con i tempi attuali: basti pensare alle tante remaster uscite in questi anni e legate a titoli anche più vecchi. Da amante della saga non possono evitare di provare un sentimento di amarezza davanti a un lavoro al limite della pigrizia: si poteva, ma soprattutto si doveva fare di più per restituire al pubblico uno dei giochi più apprezzati dei primi anni duemila caratterizzato da grandi atmosfere e da una bella narrazione; specialmente se parliamo di Capcom, che ci ha abituato molto bene nella riproposizione delle sue vecchie glorie.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

Sono convinto che l’aggiunta della VR renderà il tutto un po’ più appassionante e coinvolgente, ma in versione "liscia" The Midnight Walk mi è parso un po’ un’occasione persa. Bellissimo da vedere e da ascoltare, interessante per il mondo di gioco che propone e spesso spiazzante, ma così come per Lost in Random e Fe mi sono divertito il giusto nel portarlo a termine. Basta per consigliarlo? Sì, ma non aspettatevi molto di più.

• PS4
• 7.5 / 10
• Italie

Capcom Fighting Collection 2 si presenta come un prodotto ben curato e di notevole valore per diverse tipologie di utenti. I giocatori di lunga data potranno rivivere esperienze passate con la comodità e le funzionalità aggiuntive delle piattaforme moderne, sempre che lo vogliano; i neofiti, invece, scopriranno un valido e semplificato punto di accesso a un'epoca di spessore per i picchiaduro grazie a titoli il cui gameplay, sebbene risalente a oltre due decenni fa, conserva intatto il potenziale di divertimento e sfida, valorizzato poi dalle opzioni di accessibilità implementate. Le funzionalità aggiuntive, in particolare la modalità allenamento avanzata, le opzioni di visualizzazione (hitbox, input) e il museo digitale arricchiscono ulteriormente l'offerta, trasformando la raccolta in uno strumento completo per il gioco, l'apprendimento e l'esplorazione storica - quest'ultima a patto mastichiate il giapponese, perché i documenti di design sono in lingua originale. Pur non avendo potuto testare a lungo la modalità online data la difficoltà nel trovare avversari, gli scontri che ho potuto affrontare hanno confermato la stabilità del roolback netcode. In termini di videogiochi in sé, qualcuno potrebbe lamentare l'assenza di alcuni titoli rispetto alla presenza di altri ma nel complesso la selezione spazia fra giochi e approcci, e risulta piuttosto soddisfacente. La raccolta si configura dunque un acquisto pressoché imprescindibile per gli appassionati di picchiaduro, per i giocatori competitivi che cercano titoli con sistemi di gioco profondi (come CvS2 e SFA3 Upper) e per coloro che desiderano esplorare una parte importante della storia videoludica di Capcom e dei picchiaduro.

• PC
• 8 / 10
• Italie

C'è tanto da fare e scoprire nei nuovi mondi alieni tra esplorazione scanzonata, attività legate all'avamposto e al personaggio, missioni principali/secondarie e sfide. Ci sono alcuni difetti, ma anche una sfilza di miglioramenti alla formula del primo capitolo, da cui eredita l'identità e le fondamenta del gameplay oltre all'atmosfera; Revenge of the Savage Planet ne espande e arricchisce ogni elemento senza risparmiarsi, a costo di mettere un sacco di carne al fuoco non tutta di prima scelta ma consapevole che, in virtù di una simpatia travolgente, qualcosa gli si può perdonare. A tutto ciò ci aggiunge il plot twist rappresentato dal coraggioso cambio di prospettiva che, col senno del poi, è facile capire quanto aiuti a godersi le sfumature dell'esperienza imbastita da Raccoon Logic. Che rimane irriverente, satirica nella sua narrazione, ora grottesca e ora scanzonata, sempre ai limiti del cartoon anche quando, osservando meglio, sembrano intravedersi lineamenti ben più seri oltre la coloratissima maschera di ingenuità.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Doom: The Dark Ages segna una svolta audace per la saga, abbandonando la frenesia di Doom Eternal in favore di un'azione più pesante e brutale. Non tutto funziona alla perfezione (trama blanda, un po’ di ripetitività nel finale, niente multiplayer, colonna sonora deludente) e i diversivi in stile Panzer Dragoon e Rampage sono poco sfruttati, ma la nuova identità del Doom Slayer, il design aperto dei livelli, la centralità dell’esplorazione e il flusso dei combattimenti regaleranno momenti di puro godimento agli amanti della serie.

• PS5
• 9 / 10
• Italie

Clair Obscur: Expedition 33 è un’opera sorprendente sotto quasi ogni aspetto. Racconta una storia intensa, profondamente umana nella sua tragedia, capace di togliere il fiato atto dopo atto. E lo fa con una maestria rara, arrivando a sovvertire le proprie premesse narrative con eleganza e coerenza, lasciando il giocatore sospeso tra stupore e commozione. A tutto questo si affianca un gameplay che rivoluziona il GdR a turni, mantenendone intatta l’essenza ma riscrivendone le regole. Il sistema di combattimento, profondo e reattivo, offre una nuova prospettiva sul genere: fedele alla tradizione, ma pronto a scardinarla per rivelare un lato inedito, più dinamico, più coinvolgente. Sommato alla gestione dell'esplorazione, alla quantità di segreti e attività opzionali, nonché a una colonna sonora spettacolare, l'opera prima di Sandfall Interactive scolpisce il proprio nome nel panorama videoludico e si prospetta uno dei migliori giochi del 2025.

• XSX/S
• 8.5 / 10
• Italie

Sebbene non condivida appieno l’entusiasmo da "gioco dell’anno" che ha accolto Blue Prince alla sua uscita (i difetti ci sono e non vanno sottovalutati), devo ammettere che questo atipico puzzle game roguelite mi ha intrigato e appassionato come mai mi sarei aspettato (non è infatti un genere che prediligo). Il loop fatto di esplorazione, strategia, puzzle, enigmi e scoperte narrative funziona alla grande, l’atmosfera colpisce nel segno e, superato uno scoglio iniziale comunque importante, il gioco prende slancio run dopo run, stanza dopo stanza, scoperta dopo scoperta. Quella di Blue Prince non è però un’esperienza che mi sento di consigliare a chiunque (una demo sarebbe servita moltissimo per far capire il tipo di gioco), ma il fatto che persino un allergico ai roguelite e ai puzzle game come il sottoscritto lo abbia amato, vorrà pur dire qualcosa.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

South of Midnight è un gioco che rimarrà a lungo nella mia memoria: un po’ per le tematiche e la trama di fondo, che mi hanno colpito a livello personale, un po’ per il magnifico lavoro eseguito sull’audio; parliamo di una "gemma imperfetta" che permette di intravedere la bellezza che si sarebbe potuta raggiungere. Se sarete disposti ad accettare dalle meccaniche non proprio modernissime, avrete in cambio una storia evocativa e diversa dalle solite. Chi cerca un gameplay serrato e di alto livello, però, rischia di rimanere deluso.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Poco convincente sul fronte narrativo e un po' piatto su quello del level design, The First Berserker: Khazan riesce comunque a dare un'impronta al suo mondo di gioco grazie a un caratteristico comparto grafico in cel-shading. La struttura, tipica dei primissimi soulslike e con forti ispirazioni prese da Demon's Souls e Nioh, non regge il confronto con i migliori titoli moderni, primo tra tutti Lies of P, ma un sistema di combattimento solido, la notevole mole di contenuti e delle splendide boss fight riescono a intrattenere dall'inizio e la fine. Più indirizzato ai veterani che non ai neofiti del genere, oscilla spesso tra impegnativo e frustrante, risultando divertente nella maggior parte dei casi, con qualche picco di difficoltà forse un po' eccessivo.

• PS5
• 6.5 / 10
• Italie

Atomfall dimostra l'ambizione e il coraggio di Rebellion nel tentare un deciso cambio di rotta rispetto alla formula di Sniper Elite, mescolando elementi di giochi come Dishonored e Fallout sullo sfondo di un'affascinante ucronia inglese degli anni '60. Nonostante l'esplorazione rappresenti un evidente punto di forza, con ambientazioni esterne affascinanti e un sistema di combattimento a distanza soddisfacente, il gioco soffre di numerose criticità tra combattimento corpo a corpo mal concepito, IA nemica lacunosa, narrazione superficiale e un comparto tecnico datato. Il risultato è un esperimento che, pur concedendo notevole libertà al giocatore, risulta purtroppo imperfetto e disequilibrato nelle sue meccaniche fondamentali.

• PS5
• 8.5 / 10
• Italie

MLB The Show 25 si conferma una delle migliori serie sportive attualmente disponibili. Per un franchise annuale non è sempre semplice giustificare l'investimento degli appassionati, ma San Diego Studio riesce ogni anno a fare molto di più del semplice compitino. Questa volta, in particolare, si distingue per il lavoro svolto nell'apportare nuova linfa alle principali modalità di gioco (Road To The Show e Diamond Dynasty su tutte). Apprezzabili anche i cambiamenti in battuta e nella fase difensiva, mentre sul fronte grafico c’è margine per migliorare (il motore di gioco inizia a faticare). In attesa di raggiungere la "perfezione", però, questa rappresenta la migliore simulazione di baseball disponibile sul mercato.

• PS5
• 8 / 10
• Italie

Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land è senza dubbio una virata coraggiosa da parte di Gust, che per le sue novità rispetto ai canoni storici potrebbe scontentare qualche fan di vecchia data. Ciononostante è un impianto che nel complesso funziona e diverte, persino al netto di una progressione troppo rapida e un livello di sfida eccessivamente tarato verso il basso - dato il quale consigliamo di iniziare il gioco a difficoltà maggiori, così da godersi meglio l'esperienza complessiva. L'atmosfera più cupa e i temi trattati conferiscono un'aura diversa a questo capitolo, che ancora di più si discosta dai precedenti e segna l'inizio tanto di un nuovo arco narrativo quanto ludico. Lo stesso comparto tecnico è stato rifinito, pur non gridando al miracolo, e colma le distanze con gli standard odierni per produzioni di questo tipo.

• SWITCH
• 8 / 10
• Italie

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition rappresenta una via di mezzo tra una remaster e un remake; il gioco non accusa eccessivamente il peso degli anni e trae beneficio dalle tante migliorie risultando così più attuale, completo e accessibile. Questo, attenzione, non significa che l'esperienza sia più facile: il livello di sfida è il medesimo della versione classica e in generale questa riedizione, apprezzabile sia dagli amanti della saga sia dalle nuove leve, offre un'avventura su un pianeta ostile guidata da una storia profonda ed emozionante.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Assassin's Creed Shadows è un gioco che, nonostante i tentativi di innovazione, finisce per risultare familiare in ogni suo aspetto. La storia, se affrontata senza troppe pretese, si rivela comunque piacevole nonostante una struttura narrativa a tratti frammentata, soprattutto grazie al buon lavoro di caratterizzazione svolto sui due protagonisti. Il gameplay propone alcune idee interessanti, ma la ripetitività degli incarichi e un'intelligenza artificiale ormai datata impediscono alle singole meccaniche di esprimere appieno il loro potenziale, se non in situazioni specifiche. Tuttavia, i giocatori affascinati dall'ambientazione giapponese e i fan delle tipiche esperienze open world in stile Ubisoft troveranno ad attenderli un'avventura longeva e ricca di contenuti, da vivere senza eccessivi compromessi.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

Pur non raggiungendo le vette delle precedenti creazioni di Davey Wreden, Wanderstop offre una pausa contemplativa dal frenetico panorama videoludico attuale e si rivela un'esperienza contrastante, come d’altronde era normale attendersi dalla nuova fatica dell’autore di The Stanley Parable. La meccanica di preparazione del tè, inserita in un contesto narrativo che esplora tematiche come la voglia di rinascita e la crisi d'identità, funziona per buona parte del gioco, anche se tende a perdere slancio nelle fasi finali. Il gioco brilla comunque per una scrittura intelligente e personaggi ben caratterizzati (eccetto, forse, la protagonista), supportati da un'estetica accattivante e da una bellissima colonna sonora. Ne esce un "cozy game" di nicchia che dividerà non poco, tra chi lo considererà troppo lento e ripetitivo e chi, invece, lo troverà piacevolmente diverso e rilassante.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Suikoden I&II HD Remaster è un'operazione di restauro (soprattutto grafico) che rende giustizia a due pietre miliari del genere JRPG, rispettandone l'identità originale e migliorandone leggermente la fruibilità in chiave un po’ più moderna e attualizzata. È rimasto qualche limite nella gestione dei personaggi e dell’inventario dovuto all’età ormai veneranda di entrambi i titoli, ma il valore dell'operazione risiede soprattutto nei giochi stessi, che brillano ancora oggi per il livello di scrittura, per il sistema di reclutamento dei personaggi e per le tante innovazioni che di lì a poco avrebbero influenzato il genere.

• PS5
• 9.5 / 10
• Italie

Split Fiction è la prova di come Hazelight non sia mai soddisfatta delle vette che tocca. Se con il suo precedente gioco (peraltro eletto "Game of the Year" del 2021) aveva portato la cooperazione a livelli mai visti, oggi dimostra che può e sa doppiare il proprio risultato grazie a un'esperienza priva di qualsiasi costrizione: forte di premesse narrative che permettono un tale estro creativo, lasciando lo studio libero di spaziare tanto in ambito artistico quanto prettamente ludico e di level design, questa nuova avventura mette alla prova la sinergia e la sincronia con il nostro partner facendo di questi due aspetti i propri elementi distintivi. Ogni mondo, poi, racchiude in sé dei minimondi lungo i quali mettersi ulteriormente alla prova, o semplicemente divertirsi, e che pur nella loro brevità non hanno niente da invidiare a livello artistico a quelli principali. Nel complesso siamo ancora una volta di fronte all'ennesima vetta scalata e conquistata dal team di sviluppo svedese, che sembra essere il primo a volersi mettere alla prova dimostrando di poter e saper fare di più rispetto al passato. L'unico limite è davvero l'immaginazione?

• PC
• 9.5 / 10
• Italie

Monster Hunter Wilds è la massima espressione di un genere a sé. Probabilmente chi non ha apprezzato Monster Hunter: World non cambierà idea, eppure siamo di fronte a un capitolo assolutamente imperdibile per ogni appassionato della caccia ai mostri targata Capcom. Monster Hunter: World è il maggior successo commerciale di sempre della software house nipponica? Traguardo meritato, ci mancherebbe, ma Monster Hunter Wilds ha l'obbligo di spodestarlo perché d'ora in avanti è lui il metro di paragone per i futuri episodi. I Seikret e le altre novità svolgono un ruolo cruciale nell'evoluzione del franchise, e non riesco a immaginare quale livello qualitativo potrà raggiungere se questo dovesse diventare il seme da cui verranno generati i prossimi capitoli. Non so nemmeno da dove iniziare a riassumere i pregi di Monster Hunter Wilds; forse da un endgame strepitoso, dall'open world convincente e dall'esplorazione più fluida? Magari dalla qualità della vita migliorata, dal combat system più profondo e articolato che mai oppure dal gameplay più accattivante di sempre? È dura scegliere e questi sono solo i primi elementi positivi che mi vengono in mente ripensando a ciò che ho vissuto nelle Terre proibite; tuttavia, per i dettagli vi devo rimandare alla recensione: è ora di riprendere la caccia!