IGN Italie

• PC
• 8 / 10
• Italie

• PS4
• 8.9 / 10
• Italie

Fallout 4 è bello come Fallout 3, o forse anche di più, ma non ha forse lo stesso clamoroso impatto che ha avuto il suo predecessore nel periodo in cui è uscito. In particolare, dal punto di vista grafico, ci sono giochi open world che hanno offerto di più, in questi anni. E anche la struttura e il gameplay, se si esclude l’aggiunta degli insediamenti, sono rimasti pressoché gli stessi del predecessore. Quest’ultimo, però, è paradossalmente anche il suo punto di forza, visto che un’altra esperienza come quella di Fallout 3 è una manna dal cielo per tutti gli appassionati della saga e del genere. Girovagare nella Zona Contaminata è ancora fantastico, e il senso di libertà offerto dal gioco è qualcosa di unico. Alzarsi dal divano, una volta avviata una sessione di gioco, è veramente difficile, così come sarà difficile disinstallare il gioco prima di aver scoperto ogni suo segreto. E col passare del tempo, l’impatto iniziale con un motore grafico non prodigioso tende a lasciare il posto al godimento dello stile con cui il gioco è confezionato. Contende a The Witcher III il titolo di miglior RPG del 2015, e forse non riuscirà a strapparglielo, ma in quanto a spirito open world non ha rivali.

• XONE
• 8.8 / 10
• Italie

Rise of the Tomb Raider è un gioco intelligente e appassionante. Furbo nel muoversi lungo i binari che hanno decretato il successo del capitolo precedente, ha comunque il merito di espandere la formula puntando sull’esplorazione e su una maggiore presenza di puzzle ambientali (grazie alle tombe). Le modalità di gioco aggiuntive non fanno altro che rimpolpare una portata già davvero molto ricca. Dimenticatevi la manciata scarsa di ore necessarie per completare i moderni action game, qui siamo dalle parti dell’epopea (almeno per il genere di appartenenza). Tecnicamente si sarebbe probabilmente potuto sperare in qualcosa di meglio e dopotutto l’assenza di vere e significative novità non può non essere messa in conto, ma l’importante è sottolineare che Rise of the Tomb Raider è un gioco appassionante e con passaggi davvero spettacolari.

• PS4
• 8 / 10
• Italie

Call of Duty: Black Ops III risponde alla definizione moderna di sparatutto in prima persona, ma spesso sbilancia goffamente la mole di contenuti proposti con la qualità della stessa. La profondità della trama è annebbiata dai contorni confusi della narrazione e la varietà delle armi è sensibilmente penalizzata dall'eccessiva validità di alcune di esse, così come accade per le abilità e per i poteri degli specialisti nel comparto PvP del gioco. L'ultimo nato di Treyarch è un Black Ops decisamente godibile e che offre tanto, ma che avrebbe beneficiato di cura extra tanto allo script quanto alla realizzazione tecnica complessiva, buona, ma non eccellente. Un probabile must have per i fan della serie e un buon gioco per gli appassionati di FPS in generale.

• VITA
• 7.5 / 10
• Italie

Persona 4: Dancing All Night è un ibrido più che discreto, capace di arricchire, pur prendendosi qualche licenza narrativa, l'intrigante universo creato da Atlus. Benché sia in grado di reggersi sulle proprie gambe grazie a una struttura ludica veloce e accessibile, è indubbio che la conoscenza della saga rappresenti un elemento da non trascurare. La mancata organicità tra gameplay e modalità storia - un po' permissivo il primo e fin troppo prolissa la seconda - negano al titolo quell'auspicata eccellenza che le preview lasciavano presagire.

• PC
• 5 / 10
• Italie

Un'occasione sprecata malamente. A volte si intravede per brevi momenti quello che Sword Coast Legends avrebbe potuto diventare, ma la realizzazione finale lascia tristemente a desiderare. Ogni parte e componente che ha reso grandi i più famosi titoli ispirati a Dungeons & Dragons sono lì, visibili, ma appena si scava sotto la superficie si scopre che sono stati implementati senza reale capacità.

• PS4
• 8.7 / 10
• Italie

Need for Speed continua ad essere, a mesi dalla sua uscita originale, uno dei più interessanti e appetitosi racing game di questa generazione. La sua versatilità nel proporre i diversi stili di guida si sposa ancora di più con quella della sua versione PC, arricchita di tutti i DLC già disponibili su console, il cambio manuale e il supporto alle più costose periferiche da simulazione. Ma, cosa ancora più importante, è il suo sbalorditivo comparto grafico a venire ancor più esaltato dalla potenza dei più moderni PC da gioco. Girando a 1080p e 60 fps a dettaglio alto rimarrete, senza ombra di dubbio, con la mascella e il finestrino spalancati. Figuriamoci andando a “scomodare” il 1440p o il 4K.

• 3DS
• 6 / 10
• Italie

• PS4
• 8 / 10
• Italie

• PS4
• 8 / 10
• Italie

Rendere ulteriormente tattica e ragionata una disciplina più atletica e spettacolare che puramente sportiva sembrerebbe un azzardo. Eppure, così facendo, WWE 2K16 riesce a simulare in modo insospettabilmente verosimile l'andamento di match di wrestling tra 120 lottatori diversi, ciascuno con le sue statistiche fisiche e le sue skill tecniche. Ovvio che, allo stesso tempo, ci si allontana sempre più dal concetto atavico e istintivo del “gioco della lotta”, che il carrozzone della WWE rappresenta nella sua forma più spettacolare ed esagerata. Anche perché quel gioco dura davvero poco soprattutto online, buggato e instabile com'è. In generale, la lenta trasformazione della serie prosegue con un passo avanti rispetto al capitolo precedente, ma è ancora lontana dai livelli dei WWE 2K passati. E dalle vette di quelli futuri, si spera.

• PS4
• 9 / 10
• Italie

Life is Strange è poco videogioco nel senso tradizionale del termine, ma questo non è un male, considerato che Dontnod Entertainment sfrutta al meglio le capacità del mezzo per proporre la sua meravigliosa storia e raccontarla tramite la possibilità del giocatore di plasmare in parte le vicende grazie alle sue decisioni, basate sulla personale empatia con i personaggi e il proprio metro di giudizio. Alla domanda “quindi potevano farci un film?” la risposta è “No”. Life is Strange è perfettamente al suo posto in quanto videogame, come altri giochi prima di lui e altri titoli che verranno. Si tratta di un gioco non esente da alcuni difetti, ma che si classifica comunque come un must play di genere, confezionato con gusto intorno a un concept vincente.

• PS4
• 7.8 / 10
• Italie

Tales of Zestiria ha dalla sua un valido sistema di combattimento (non troppo essenziale ma nemmeno troppo impegnativo), una progressione lineare e piacevole, personaggi ben caratterizzati e un open world un po’ vuoto che fa comunque la sua figura. Peccato che in mezzo a questi pregi innegabili ci si debba scontrare con una realizzazione grafica al di sotto delle attese, con tantissimi stereotipi a livello di trama e di character design e con una partenza decisamente soporifera. Dopo qualche ora però il gioco finalmente ingrana e se volete tuffarvi in un JRPG piacevole e non troppo impegnativo, Tales of Zestiria saprà regalarvi più di una soddisfazione.

• PS4
• 8.6 / 10
• Italie

Assassin’s Creed Syndicate rinuncia alle mire altissime del suo predecessore Unity e ridimensiona leggermente l’offerta dal punto di vista estetico e dell’esperienza multigiocatore (assente in quest’episodio). Il tutto per garantire un gioco più stabile e solido fin dall’inizio. Il tentativo è riuscito, ma l’impatto è un pizzico meno spettacolare. Il lavoro di Ubisoft Quebec è invece eccellente nel migliorare ulteriormente il già ottimo parkour di Unity, e in generale i movimenti e gli spostamenti nel gioco, aggiungendo al mix un quantomai opportuno rampino e la possibilità di spostarsi in carrozza. Per quanto meno bella della Parigi del ‘700, la Londra dell’800 offre comunque una valida base per la classica miscela di gameply, narrativa e ambientazione storica a cui la saga Ubisoft ci ha abituati. Buonissimi valori produttivi per un altro valido episodio della serie.

• PS4
• 8 / 10
• Italie

Guitar Hero Live è sorprendente per molti versi e deludente per altri. La nuova chitarra è interessante e divertente: Freestyle Games ha avuto assolutamente ragione nel voler svecchiare la formula. La sezione single player, però, è davvero priva di mordente, scandita da una tracklist quasi impresentabile per chi cerca del sano rock nudo e crudo e da una struttura di gioco molto esile. La GH TV, d’altro canto, rischia seriamente di creare dipendenza, con il suo catalogo in continua espansione e tutte quelle mancanze in quanto a progressione nella fase GH Live, che qua vengono ampiamente colmate. La perdita della batteria e il fatto di non poter comprare e accedere liberamente ad altre canzoni, però, sono un passo indietro.

• 3DS
• 8.5 / 10
• Italie

• PS4
• 6 / 10
• Italie

Il lavoro svolto da Kylotonn con la licenza del campionato mondiale di Rally è appena sufficiente, ma non di certo (ancora) all'altezza della licenza ufficiale WRC. Il sistema di guida è adatto alla più vasta utenza possibile e riserva anche qualche sprazzo di soddisfazione (a patto di non pretendere un feeling simulativo), ma una serie di magagne tecniche, dal motore grafico sottotono a evidenti cali del frame rate, lo relegano a ultimo inseguitore nella fangosa disciplina del fuoristrada. La serie è ripartita da zero e dovrà dimostrare in futuro di poter lottare a testa alta contro i suoi più diretti avversari, come un certo Sébastien Loeb Rally Evo di Milestone, ormai in dirittura d'arrivo.

• 3DS
• 7 / 10
• Italie

• PC
• 9 / 10
• Italie

Broforce ha il perfetto physique du rôle ma non è un pallone gonfiato, oltre ai muscoli ha tanto cervello. È un film action interattivo, termine che non va inteso nell'accezione peggiore del termine. È il sogno mostruosamente proibito di chi è cresciuto imparando a memoria le battute di Commando, Rambo e Die Hard. Al netto delle citazioni e dalla sua satira pungente, due enormi valori aggiunti, Broforce vince e convince. Per me è un must irrinunciabile.