IGN Italie

• 3DS
• 8 / 10
• Italie

• X360
• 9 / 10
• Italie

Se, come me, avete colpevolmente ignorato NiGHTS: Into Dreams all'epoca, eccovi un'imperdibile occasione per riscoprire un classico a metà. Se invece siete tra i fan della prima ora, probabilmente avrete sussultato all'annuncio e vi sarete gia abbondantemente fiondati all'attacco. In ogni caso, non fate l'errore di perdervi un videogame sotto molti aspetti ancora oggi eccezionalmente avverinistico, cristallina testimonianza del talento e della classe della Sega dei tempi che furono. Preparatevi a prendere il volo, la notte sarà dolcissima e di certo il sogno non si esaurirà una volta riaperti gli occhi.

• 3DS
• 7.5 / 10
• Italie

Liberation Maiden è uno sparatutto piccolo ma divertente, probabilmente un po’ facile per chi è abituato da sempre a sganciare missili ed evitare colpi, ma dotato comunque di tanta personalità e, come detto, di un grande ritmo. Le imperfezioni tecniche possono essere tranquillamente taciute, di fronte a una realizzazione che sotto il profilo stilistico se la cava davvero bene, ricordando che il modo di fare così tipicamente giapponese ha ancora uno spazio nel mondo dei videogiochi moderni. Il prezzo, poi, è proprio quello giusto.

• WII
• 6.5 / 10
• Italie

L'approdo su Wii di Inazuma Eleven non raggiunge sfortunatamente i validissimi standard qualitativi delle versioni NDS: la transizione da atipico RPG a dinamico gioco d'azione sportiva non è del tutto riuscita, e siamo lontanissimi dalla squisita follia di titoli arcade come Sega Soccer Slam o Soccer Brawl. Con un'attenzione maggiore - tanto a livello tecnico quanto soprattutto ludico - Level 5 avrebbe potuto sfornare un prodotto decisamente più ambizioso, in grado di soddisfare le velleità proto-calcistiche dei fan di Mark Evans ed Axel Blaze. Così com'è, il gioco rimane largamente imperfetto, ma tutto sommato godibile (e forse pure qualcosa in più per i fan sfegatati della serie).

• 3DS
• 8 / 10
• Italie

• 3DS
• WIIU
• 8 / 10
• Italie

• 3DS
• 8.3 / 10
• Italie

• XONE
• 7.5 / 10
• Italie

Il miglior capitolo di Worms dai tempi di Worms World Party: non offre grandi novità ma si presenta come un gioco ricchissimo di contenuti e enormemente longevo per quanto riguarda il multiplayer. Peccato che venga proposto ad un prezzo un po' elevato, ma in ogni caso i vermi di Team 17 sono ancora in forma.

• 3DS
• 6.6 / 10
• Italie

Il primo Inazuma Eleven ad essere sviluppato su 3DS, come era facile immaginare, non rivoluziona le meccaniche classiche della serie, ma si limita a proporre alcune novità di gameplay con un comparto tecnico degno del portatile Nintendo. Il problema, piuttosto, è che Level-5 sembra aver perso il senso della misura per quanto riguarda le fasi di gioco e quelle del racconto, andando a scombinare una miscela non perfetta ma comunque godibile. Inazuma Eleven GO è un gioco logorroico, che propone una trama tanto invadente da diventare tediosa senza curarsi di arginarla come in passato, finendo quasi per affossare le sue qualità.

• PC
• 7.3 / 10
• Italie

Se finora vi ho trasmesso un'impressione negativa, devo correggere il tiro. Tropico V è in lizza per il titolo di miglior city builder sulla piazza – una piazza quasi deserta, ma tant'è. Il gioco funziona, diverte, le meccaniche sono semplici e solide, l'ambientazione è deliziosa come sempre. Il problema è che l'altro contendente è Tropico IV. In modo un po' fantozziano, Kalypso finisce per farsi concorrenza da sola, e la bilancia non pende davvero da una parte o dall'altra. Il quinto capitolo ha dalla sua alcune buone idee ancora poco sfruttate, una gestione più ordinata della città, soprattutto riguardo alle piantagioni, e un aspetto grafico migliore ma nemmeno troppo. L'avo, invece, non è per nulla obsoleto ed entra in campo con tutto il peso dei suoi contenuti, senza contare un prezzo più conveniente che, in tempi di saldi, rischia di scendere sotto i cinque euro. Alla fine, i giocatori che si avvicinano alla saga per la prima volta possono scegliere l'uno o l'altro senza troppi patemi: l'esperienza sarà simile. Per i veterani, invece, c'è solo da decidere se con questi quaranta euro preferiscono pagare il biglietto per vedere la replica dello spettacolo, o andare una sera di più al ristorante.

• PS4
• 7 / 10
• Italie

Murdered: Soul Suspect parte da una premessa inattesa e originale, la morte del suo protagonista, per poi sviluppare in modo interessante la personalità e i poteri ormai spettrali di quest’ultimo mettendoli al servizio di un gioco investigativo a metà tra Heavy Rain e L.A. Noire. Purtroppo a tali intriganti premesse non segue uno sviluppo altrettanto interessante e progressivo della struttura investigativa, troppo facile, scontata e ripetitiva nella meccanica raccolta degli indizi e la loro successiva combinazione ai fini della risoluzione sequenziale dei vari casi. In un tale contesto, anche tecnicamente non proprio eccelso, la modesta durata del gioco – quantificabile in un’effettiva mezza dozzina di ore o poco più – è quasi una liberazione, che evita un eccessivo stiracchiamento di una trama coerente anche se non particolarmente originale. Un piacevole diversivo investigativo, o poco più.

• PS4
• 8.9 / 10
• Italie

Watch Dogs è un gioco da avere, soprattutto sulle console di nuova generazione, dove si colloca nei primissimi posti tra i titoli disponibili. È un gran bel free roaming, con una bella veste grafica (per quanto ridimensionata rispetto alle mire iniziali della software house), una struttura di gioco molto solida e “user friendly”, che somiglia a quella di Assassin’s Creed, ma da cui si rende diversa per molteplici motivi, tra cui ovviamente l’ambientazione e le possibilità offerte dalle capacità da hacker di Aiden, ma soprattutto i combattimenti, che non hanno nulla da invidiare a quelli di molti giochi d’azione o sparatutto in terza persona. Ottimo anche il sistema di guida e buona la quantità di attività secondarie, tra cui si nascondono chicche di grande valore. Molto valido e molto interessante il modo in cui il multiplayer è stato integrato nel single player del gioco. I complimenti a Ubisoft per aver confezionato un ottimo prodotto arrivano però con una decisa tirata d’orecchie per gli sceneggiatori, che se pure non sono riusciti a rovinarlo, quest’ottimo prodotto, di sicuro gli hanno impedito di diventare eccellente, confezionando una trama banale e raccontata male.

• PC
• 8 / 10
• Italie

In quanti si aspettavano un ritorno di Wolfenstein in grande stile quattro anni dopo l'episodio di Raven Software? Non molti, ma MachineGames se ne esce invece con un ottimo sparatutto, capace di unire stilemi vecchio stile con trovate più al passo con i tempi, condendo il tutto con un comparto narrativo inedito nella serie e con un gameplay dal doppio approccio, con sanguinosi massacri e sezioni stealth che si amalgamano con risultati davvero interessanti. Intelligenza nemica, linearità dei livelli, assenza del multiplayer e una certa sensazione di già visto smorzano un po' l'entusiasmo, ma nel complesso l'esordio del team svedese può dirsi un successo su quasi tutta la linea. In quanti si aspettavano un ritorno di Wolfenstein in grande stile quattro anni dopo l'episodio di Raven Software? Non molti, ma MachineGames se ne esce invece con un ottimo sparatutto, capace di unire stilemi vecchio stile con trovate più al passo con i tempi, condendo il tutto con un comparto narrativo inedito nella serie e con un gameplay dal doppio approccio, con sanguinosi massacri e sezioni stealth che si amalgamano con risultati davvero interessanti. Intelligenza nemica, linearità dei livelli, assenza del multiplayer e una certa sensazione di già visto smorzano un po' l'entusiasmo, ma nel complesso l'esordio del team svedese può dirsi un successo su quasi tutta la linea. In quanti si aspettavano un ritorno di Wolfenstein in grande stile quattro anni dopo l'episodio di Raven Software? Non molti, ma MachineGames se ne esce invece con un ottimo sparatutto, capace di unire stilemi vecchio stile con trovate più al passo con i tempi, condendo il tutto con un comparto narrativo inedito nella serie e con un gameplay dal doppio approccio, con sanguinosi massacri e sezioni stealth che si amalgamano con risultati davvero interessanti. Intelligenza nemica, linearità dei livelli, assenza del multiplayer e una certa sensazione di già visto smorzano un po' l'entusiasmo, ma nel complesso l'esordio del team svedese può dirsi un successo su qua

• PS4
• 8.1 / 10
• Italie

Se cercate un gioco diverso, un’avventura piccola ma unica, se volete emozionarvi, se volete lustrarvi gli occhi, se volete scoprire un mondo nuovo, se volete farvi trascinare da una colonna sonora d’eccezione… se volete tutto questo, volete Transistor. E potrete anche sbattervene, alla fine, di qualche problema di bilanciamento e di una fase finale rivedibile (nel ritmo).

• PC
• 8 / 10
• Italie

Sulle più che discrete basi dell’impianto tecnico, narrativo e ambientale del primo, sorprendente episodio, The Incredible Adventures of Van Helsing II prova meritoriamente ad ampliarne il respiro, centrando l’obiettivo quasi completamente. Se in termini tattici l’introduzione del nuovo pet Chimera e di skill tree sempre più profondi e ramificati rappresenta una piacevolissima boccata d’aria fresca, suddetto respiro si fa invece un po’ affannoso di fronte a mini-game strategico-gestionali che aggiungono davvero poco all’esperienza di gioco, tranne una sgradevole zaffata d’aleatorietà non necessaria. Speriamo che in Van Helsing III Neocore torni a concentrarsi solo e unicamente sul cuore del gioco, e su quelle sue agili dinamiche da spontaneo GdR action che ci hanno fatto innamorare.

• VITA
• 8.1 / 10
• Italie

Allora, il discorso è questo. Le facce della medaglia, qui, sono nettamente due. La prima ci mostra quella che sicuramente è la peggior edizione di God of War e God of War 2. PlayStation Vita è una console del 2012 e non è pensabile che non riesca a gestire in modo eccelso la conversione di due giochi nati su una console del 2000. Sicuramente Vita è meno potente di PS3, ma tra la versione HD casalinga e la versione portatile degli stessi due giochi c'è davvero troppa differenza, in termini di frame rate e di qualità della grafica. La seconda faccia della medaglia, tuttavia, è quella che mette in bella mostra due videogiochi di culto, due fantastici giochi d'azione che hanno fatto la storia del mondo PlayStation e non. E che, ancora oggi, per ritmo, design e personalità complessiva, danno gli schiaffi a tanti altri prodotti concorrenti. Tutto sta nel capire quale faccia della medaglia è più importante. Personalmente, considerando anche il prezzo a cui il prodotto viene offerto e, soprattutto, il fatto che sia gratuito per chi già è in possesso dell'edizione PS3, tendo a ritenere molto più importante la faccia della medaglia che mi parla di due capolavori finalmente disponibili su PS Vita. Dopo venti minuti di gioco in cui ero lì attento a controllare la grafica, i controlli col touchpad eccetera, mi ero già dimenticato di tutto e stavo di nuovo godendo a impersonare Kratos. Se anche voi la vedete in questo modo, avviate pure tranquillamente il download della God of War Collection sulla vostra PS Vita: l'esperienza ludica, al netto delle imperfezioni della conversione, è da 9.5 abbondante. Se invece siete troppo schizzinosi circa l'aspetto tecnico, magari pensateci su prima di procedere all'acquisto.Allora, il discorso è questo. Le facce della medaglia, qui, sono nettamente due. La prima ci mostra quella che sicuramente è la peggior edizione di God of War e God of War 2. PlayStation Vita è una console del 2012 e non è pensabile che non riesca a gestire in modo eccelso la conversione di due giochi nati su una con

• XONE
• 9 / 10
• Italie

Super Time Force è uno sparattutto a scorrimento semplicemente strepitoso, oltre che assolutamente completo: tanto impegnativo quanto divertente da giocare, bellissimo da vedere, infarcito di elementi sbloccabili e intriso, in ogni suo aspetto, di una comicità totalmente folle. Ah, giusto, ci sono anche i viaggi nel tempo più ganzi dall’epoca di Marty McFly… siamo sul pesante!

• PS4
• 5.3 / 10
• Italie

Che noia, che barba; che barba, che noia. The Amazing Spider-Man 2 è ancora meno “amazing!” del film con cui condivide il nome, ma non i contenuti. Fasi volanti tutto sommato piacevoli vengono letteralmente zavorrate da combattimenti appiedati appesi a un sistema di combattimento superficiale e ammorbati da una telecamera ballerina. Se la trama principale è leggerina e un po’ confusa, poi, le missioni secondarie sono pesantissime nella loro ansiogena monotonia. Considerazione personale: se si sceglie di seguire il trend open world alimentato dalle potenzialità delle console e dei PC moderni, si dovrebbe pure mettere in conto che da una grande potenza grafica derivano grandi responsabilità. Forse sarebbe anche ora che qualcuno se le prenda.