Notes de presse

• PC
• PS5
• XSX/S
• 7 / 10
• États-Unis

The Precinct’s focus on proper arrest protocols and penalising excessive force requires a certain level of patience that not everybody will possess (and it’s a system that eventually wears out its welcome) but I genuinely enjoyed prowling the city for procedural crimes while the story lasted – and the soggy, neon-splashed ’80s setting works wonders. Fallen Tree Games had a previous crack at emulating the top-down shenanigans of classic Grand Theft Auto back with 2019’s American Fugitive, but putting the action on the right side of the law in The Precinct has proven to be far more arresting.

• PC
• 4 / 5
• États-Unis

• PC
• 7.8 / 10
• Italie

The Precinct è una lettera d’amore ai polizieschi degli anni ’80, confezionata con cura e un pizzico di nostalgia. Non reinventa il genere e non prova a competere con i titani del mondo open world, ma trova la sua identità in un equilibrio ben costruito tra azione, atmosfera e libertà. Se avete sempre sognato di vestire la divisa e pattugliare le strade di una città corrotta con solo una radio e un paio di manette, questo gioco potrebbe regalarvi esattamente quell’esperienza. Imperfetto, ma dannatamente stiloso.

• PC
• 6.5 / 10
• Italie

The Precinct ha tutto ciò che serve per mettere in scena un grande spettacolo, ma dimentica la cosa più importante: l'intrattenimento. Parte da un'idea intrigante e la sviluppa attraverso una struttura procedurale solida... che però comincia a scricchiolare troppo presto. La narrazione è ridotta all'osso, il mondo di gioco affascina ma resta in superficie, e il gameplay, pur con qualche intuizione brillante, fatica a rinnovarsi nel tempo. Eppure, non mancano momenti in cui tutto sembra funzionare: inseguimenti rocamboleschi, un sistema morale ben congegnato e quel pizzico di soddisfazione nel far rispettare la legge — almeno finché dura. Chi desidera calarsi nel tutore dell'ordine potrebbe trovarci qualcosa di interessante. Per tutti gli altri, The Precinct rischia di trasformarsi in un lungo, monotono, giro di pattuglia.

• PS5
• 70%
• Espagne

Es una pena que The Precinct acabe siendo un título irregular, quizá por algunos arcaicos sistemas, su previsible historia y su repetitivo bucle jugable, porque aquí había potencial para mucho más. Aun así, los amantes de la fórmula GTA pueden encontrar algo que les entretenga durante unas horas, siempre que no esperen algo al nivel de Rockstar.

• PS5
• 5 / 10
• France

The Precinct ne sera malheureusement pas la pépite surprise attendue, loin de là même. Si certains apprécieront sans nul doute l’hommage aux anciens GTA, mais en étant de l’autre côté de la barrière et les mécaniques liées à cela, les limites du jeu en termes de narration, de répétitivité et d'approximations de gameplay trahissent les ambitions. Au final, malgré une proposition de base intéressante, le jeu est vite rattrapé par tous ces défauts trop importants qui ne permettent pas d’avoir l’expérience « fun » promise par le studio;

• XSX/S
• 7.5 / 10
• France

• PC
• 6.5 / 10
• Australie

Racing after an armed robber, crashing through road signs and dodging civilians, only to jump out of your patrol car, take cover behind your vehicle and engage in a firefight with the crazed assailant is as fun in The Precinct as it sounds. Unfortunately, once they’re in cuffs, the monotony of processing the soon-to-be prisoner drags the experience down. Combined with a shallow story told in an uneven way, the repetitive gameplay loop tarnishes the badge and gives the boys in blue a bad wrap.

• PC
• PS5
• XSX/S
• 17 / 20
• France

• PC
• PS5
• XSX/S
• 95%
• États-Unis

DOOM: The Dark Ages masterfully blends brutal combat, fluid exploration, and rich visuals with fresh mechanics and smooth FPS gameplay. Though its storytelling may not resonate with everyone, it's a thrilling, modern evolution of the franchise's.

• PC
• 8 / 10
• Italie

C'è tanto da fare e scoprire nei nuovi mondi alieni tra esplorazione scanzonata, attività legate all'avamposto e al personaggio, missioni principali/secondarie e sfide. Ci sono alcuni difetti, ma anche una sfilza di miglioramenti alla formula del primo capitolo, da cui eredita l'identità e le fondamenta del gameplay oltre all'atmosfera; Revenge of the Savage Planet ne espande e arricchisce ogni elemento senza risparmiarsi, a costo di mettere un sacco di carne al fuoco non tutta di prima scelta ma consapevole che, in virtù di una simpatia travolgente, qualcosa gli si può perdonare. A tutto ciò ci aggiunge il plot twist rappresentato dal coraggioso cambio di prospettiva che, col senno del poi, è facile capire quanto aiuti a godersi le sfumature dell'esperienza imbastita da Raccoon Logic. Che rimane irriverente, satirica nella sua narrazione, ora grottesca e ora scanzonata, sempre ai limiti del cartoon anche quando, osservando meglio, sembrano intravedersi lineamenti ben più seri oltre la coloratissima maschera di ingenuità.

• PS5
• 9.5 / 10
• États-Unis

• PC
• PS5
• XSX/S
• 4 / 5
• Arabie saoudite

• XSX/S
• États-Unis

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

• PC
• 80%
• Japon

• PC
• PS5
• XSX/S
• 8.5 / 10
• Espagne

Doom: The Dark Ages llega con toda la brutalidad y espectacularidad que se espera, pero también con ganas de ser distinto y dejar su propia huella. Aquí no se trata solo de mejorar lo anterior, sino de experimentar y darle identidad propia. El nuevo escudo cambia por completo la forma de jugar: ahora no solo corres como loco, sino que te plantas, bloqueas y haces parrys, con una ventana generosa para que todo el mundo lo use. Como precuela no solo nos cuenta los hechos anteriores con cinemáticas decentes, sino que rinde homenaje al Doom clásico. Quizá el punto más distintivo sean los escenarios, más variados y abiertos. Puede dividir a los fans entre los que prefieren el frenetismo clásico y los que disfrutan explorando. En resumen, Doom sigue siendo Doom, pero cada entrega busca su propia identidad, y eso es justo lo que lo mantiene fresco.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

DOOM: The Dark Ages ha la straordinaria capacità di trovare quell'equilibrio, sulla carta impossibile, tra l'apprezzamento nostalgico del passato tipico dei boomer shooter e la necessità di innovare un gameplay che altrimenti rischierebbe di essere ripetitivo, o comunque poco appetibile per chi si avvicina raramente o mai a questo genere. Ci riesce con delle idee solo all'apparenza banali come ad esempio la gestione della difficoltà o il sapiente loop di gameplay fatto di colpi di arma da fuoco, parate e assalti all'arma bianca, in una danza che diventa subito soddisfacente e viscerale al punto da creare una grande dipendenza. Ed è quindi un peccato che id Software abbia cercato di forzare la mano introducendo anche delle variazioni sul tema che diventano però ben presto dei meri riempitivi che, purtroppo, diluiscono l'azione e appiattiscono l'esperienza mostrando il fianco anche ad alcune limitazioni nel design dei livelli. Quello che rimane è un gioco che farà impazzire chi ha divorato i precedenti DOOM e adora passare del tempo di qualità con gli sparatutto in prima persona. E non è poco.

• PC
• 8.3 / 10
• Italie

DOOM: The Dark Ages è un gioco che, pur restando solido e affascinante, non riesce a replicare la potenza innovativa del suo predecessore. È un capitolo che cerca di dare una nuova rilettura alla saga, ma lo fa in modo troppo conservativo, senza riuscire a mantenere quel senso di freschezza che aveva caratterizzato la brillante direzione intrapresa da DOOM Eternal. Se da un lato la lentezza ponderata degli scontri e la complessità delle ambientazioni hanno un loro fascino, dall’altro la mancanza di quella spinta dinamica lascia un retrogusto amaro. Per i fan più affezionati, è comunque un’esperienza meritevole di essere vissuta, ma che non rappresenta l’apice della saga.

• PC
• 9 / 10
• Italie

Con Doom: The Dark Ages, id Software torna alle origini del Doom Slayer con una ricetta ludica a cavallo fra passato e futuro, che riprende alcuni dei lineamenti classici del franchise e li rielabora in accordo con i caratteri della nuova ambientazione, cercando di massimizzare l'intensità degli scontri e la profondità del gameplay. Gran parte degli innesti e delle revisioni funziona alla stragrande, e si fa matrice di un nucleo ludico quantomai appagante e sfaccettato. I passaggi che si allontanano in maniera più netta da questo cuore pulsante sono anche quelli più dissonanti, ma la media qualitativa dell'esperienza si attesta comunque su livelli elevatissimi. Sì, forse The Dark Ages è un prodotto meno organico del precedente Eternal, ma ci risulta impossibile svincolarlo dalla soglia dell'eccellenza.

• PS5
• Australie

I’ve let out a lot of rage playing DOOM: The Dark Ages. It’s cathartic in the most bloodthirsty way, and I can’t stress how nice it has been to just simply switch off my brain and get stuck into a bunch of demons. It scratches the same itch I have when I’m watching a particularly energetic ice hockey match, where the biff gets real and the atmosphere is so electric that it gets your blood pumping hard enough to hear it in your ears. The game may not be perfect, but it is a really meaty fiesta of fighting. Tearing demons asunder will never not be cool as hell, and for that reason alone, I can easily see myself coming back to DOOM: The Dark Ages time and time again – especially after a particularly stressful week.

• PS5
• Royaume-Uni

Doom: The Dark Ages gets so much right, that its main flaws come when the game takes you away from its main, excellent combat loop. While not every new addition works, the game’s new open zones are a treat, and the Doomslayer’s arsenal is still incredibly fun to run around with.

• XSX/S
• 8.7 / 10
• Italie

• PC
• 8 / 10
• États-Unis