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Proposez une note de presse sur ce jeuIl nuovo Farming Simulator 25 punta decisamente sul foto-realismo, su una fisica dei terreni e degli oggetti credibili e su una malleabilità e trasformazione dei poligoni in tempo reale mai vista prima nella serie. Sembra davvero di plasmare con le mani una zolla di terra dal vero, con deformazioni, trasformazioni, e duttilità reale dei campi coltivati al passare dei nostri attrezzi agricoli. Il parco macchine, oltretutto, consta di oltre quattrocento mezzi, ed è un piacere provarli tutti su ogni tipo di terreno e sui biomi unici per vederne l’interazione differente. Ben venticinque diverse coltivazioni, tra cui spiccano i nuovi spinaci ed il riso, che spingono anche sulla differenza tra coltivazione dry o wet. Un passatempo nel passatempo, mentre si aspetta che dalla semina si passi alla raccolta. Notevole la presenza del setting orientale, che include nuovi animali asiatici tipici, con un Fattore Meteo ben realizzato. Il tutto gestito in tempo reale dal potente motore fisico GIANTS Engine 10, che ci aiuta anche con un ricco tutorial e la presenza di alcuni PNG che ci danno utili consigli. Il gioco è già disponibile sulle piattaforme attuali a partire dal dodici novembre.
Farming Simulator 25 rappresenta un passo avanti importante per la serie, ma non riesce a eliminare alcuni problemi storici. Perfetto per i veterani, il titolo potrebbe risultare meno invitante per i nuovi arrivati. Con le giuste migliorie, la serie potrebbe diventare un punto di riferimento assoluto per il genere della simulazione. Tecnicamente a livello grafico si rivela molto appetibile per la generazione attuale.
Farming Simulator 25 sceglie la strada vecchia, quella già battuta da tutti i precedenti capitoli. Conferma gli stessi pregi e gli stessi difetti di sempre, non si prende alcun rischio, aggiunge solo qualche contenuto in più. Sia chiaro: le novità sono apprezzabili, soprattutto la nuova mappa asiatica, ma per il resto siamo al solito "more of the same". Un'occasione persa per un passo avanti che poteva (e doveva) essere più deciso, soprattutto in termini di grafica e narrativa. Sicuramente questo capitolo piacerà a chi ha già apprezzato i precedenti, ma segna una resa verso il "mondo esterno", quello dei giocatori più casual. Servirebbe un po' di coraggio, perché le basi per crescere ci sono tutte.
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