Notes de presse

• PC
• 7 / 10
• États-Unis

I feel so divided when it comes to passing final judgment on The Great War: Western Front. It's a conflict I find fascinating and one that rarely gets to shine so authentically in a strategy game. But I can't get past the fact that portraying the war with accuracy doesn't always translate into a good time. There's too much repetitiveness fighting over the same stretch of countryside with the same basic game plan. And it's easy to feel bogged down when you might go several turns without any significant changes in the overall situation, with a successful offensive in one area completely offset by enemy momentum somewhere else. Still, I enjoyed the experience overall. It wouldn't really be World War I without these elements, and I think I'd rather play through this conflict mud, guts, and all than see it gamified and sped up to the point that it's unrecognizable.

• PC
• 68%
• États-Unis

• PC
• 8 / 10
• États-Unis

• PC
• 7 / 10
• Royaume-Uni

• PC
• 13 / 20
• France

• PC
• 68%
• États-Unis

• PC
• 4 / 10
• France

Il faut bien avouer que l’idée de base de The Great War est bonne, très bonne même. Cependant, trop de problèmes viennent ternir le tableau : comme son IA à la fois sur boostée et parfois tricheuses, ou encore ses contrôles mal gérés au point parfois d’en faire un die & retry stratégique trop frustrant, et est-ce qu’on a vraiment l’envie et le temps de jouer à ça ? La réponse est « non ». On peut tout de même espérer des mises à jour parce que The Great War mérite vraiment de devenir un bon jeu.

• XSX/S
• 9.2 / 10
• États-Unis

Flat screen or not, The Last Worker had us hooked from start to finish thanks to excellent writing, a charming art style, and constantly changing gameplay and mechanics that rarely outstay their welcome.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

The Great War: Western Front è uno strategico con delle bellissime idee, che in barba ad ogni perplessità è riuscito in qualcosa che nessuno si era mai sognato di fare: trasporre efficacemente in un RTS un conflitto folle e insensato come quello della Prima guerra mondiale. Il titolo di Petroglyph mostra tutte le lacune tipiche di una produzione circoscritta ad una dimensione fortemente indipendente e sul fronte dei contenuti non brilla affatto, eppure offre alcuni spunti che lo elevano ad un livello che è vicinissimo a quello dei grandi squali del genere, come Paradox e Creative Assembly. Per uno studio alle prime armi, è un risultato davvero niente male.

• XSX/S
• 5 / 10
• France

• PS5
• 7.3 / 10
• Italie

The Last Worker The Last Worker è un prodotto complesso da interpretare. Da un lato, l'estro creativo è palpabile, grazie all'intervento degli importanti nomi coinvolti nella direzione artistica, nella sceneggiatura e nel doppiaggio. Anche il particolare equilibrio ludico proposto dal team di sviluppo è intrigante e piuttosto originale. Dall'altro lato tuttavia, la sensazione è che Oiffy, Wolf & Wood Interactive abbia voluto fare forse troppo in rapporto ai mezzi disponibili. Non depone completamente a favore della produzione la sua volontà di parlare contemporaneamente al pubblico VR e a quello tradizionale, finendo per dover essere valutato come un prodotto a metà strada tra due mondi. Come titolo VR, il titolo ha indubbie qualità e può essere sicuramente consigliato come un'ottima esperienza immersiva. Viceversa, come produzione tradizionale, The Last Worker si perde in un sistema di controllo a tratti impreciso, in meccaniche ludiche semplicistiche e in una longevità piuttosto modesta. Il consiglio è comunque di dargli una possibilità: l'epopea di Kurt potrebbe lasciarvi un segno. PRO Direzione artistica firmata da Mick McMahon | Una storia contemporanea a metà tra accusa ed umorismo | La varietà di situazioni è molto piacevole | CONTRO Sistema di controllo a tratti impreciso | Le meccaniche ludiche son piuttosto basilari | Longevità modesta |

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Sulla carta The Last Worker sembra un gioco eccellente: uno scrittore caustico che vuole denunciare il male del capitalismo, un ottimo cast attoriale, un comparto audio e video ricercato, insomma, sembra non mancare nulla. Eppure all'atto pratico siamo di fronte ad un gioco bello ma non memorabile, che mette in scena delle meccaniche interessanti ma che non raggiungono mai il loro apice. Nemmeno la narrativa riesce ad essere incisiva fino in fondo ed è un gran peccato perché il livello del doppiaggio è davvero altissimo. The Last Worker va sicuramente giocato su PS VR2, piattaforma che lo rende l'esperienza più avvincente, ma al tempo stesso, se soffrite il movimento fluido mitigato dalla sola vignettatura, potreste non trovarvi così a vostro agio.

• PS5
• 8 / 10
• États-Unis

Impressive efforts with a few noticeable problems holding them back. Won't astound everyone, but is worth your time and cash.

• PS5
• 8 / 10
• États-Unis

• PS5
• 7 / 10
• France

• PS5
• 8 / 10
• France

• XSX/S
• 6 / 10
• Royaume-Uni

• SWITCH
• 13 / 20
• France

• XSX/S
• 7.5 / 10
• Italie

• SWITCH
• 79%
• États-Unis

Assault Suits Valken: Declassified offers a worthwhile reinvigoration to the best 16-bit mecha title ever made. While the game is rooted in 90’s design decisions, details like a sense of weight and the ability to inflict environmental damage make Valken a must-play experience.

• PC
• 4 / 5
• France

• SWITCH
• 7.5 / 10
• États-Unis

• PS5
• 6 / 10
• Royaume-Uni

• PC
• 100%
• États-Unis

Dredge is an indie horror gem that will be looked upon fondly by anyone with an affinity for adventure and mystery. Every part of the game is engaging and otherworldly, yet distinctly down to earth. From the charming low-poly graphics, to the deeply emotion-invoking soundtrack, to the heartfelt story, Dredge understands how to make the player feel immersed in its dark yet beautiful world.