Notes de presse

• PS5
• 7 / 10
• Italie

• PS5
• XSX/S
• 75%
• Italie

• PS5
• 7.8 / 10
• Italie

• PS5
• 8 / 10
• Royaume-Uni

• PS5
• États-Unis

• PS5
• 10 / 10
• États-Unis

God of War Ragnarok is phenomenal. Even amongst PlayStation Studios' typically stellar output it's a showpiece — a masterfully crafted game that smashes expectations at almost every turn. The sheer, often ridiculous scope of Ragnarok makes 2018's God of War feel like a prologue — and that's perhaps the highest praise we can bestow upon a sequel.

• PS5
• PS4
• 10 / 10
• Inde

An enthralling spectacle to behold and an even more exciting one to take the reins of, God of War Ragnarok melds action and adventure together to create a new, unforgettable Norse saga. Impeccable writing, pitch-perfect performances, knockout action – it’s a complete work of art from top to bottom. Reflecting its core themes, it's everything a sequel should be: respectful of its legendary lineage, but not afraid to take it to exciting new places. God of War Ragnarok is an almighty achievement and creates a new high that makes many of its peers look positively mortal by comparison.

• PS5
• 8 / 10
• Royaume-Uni

A more flawed experience than its predecessor, with a sense that the formula is already starting to wear thin, but the character-based storytelling with Kratos and his son is handled masterfully well.

• PS5
• 10 / 10
• États-Unis

• PS5
• 95%
• France

• PS5
• États-Unis

• PS5
• PS4
• 9.5 / 10
• Italie

Santa Monica insegnaci la vita! God of War Ragnarok è il seguito perfetto di un gioco difficile da uguagliare (94 Metascore, 9.1 User Score). Ragnarok però lo supera, sia per meccaniche di gioco, migliorate e ulteriormente stratificate, che per trama. Una storia intensa, senza mai un attimo di pausa o di noia, narrata divinamente e coadiuvata da una regia impeccabile, da una colonna sonora strepitosa e da un doppiaggio all'altezza di quelli cinematografici. Non è forse il gioco di riferimento per la grafica next-gen, nonostante di passi in avanti ce ne siano stati, ma sinceramente poco importa. Per quanto mi riguarda è il GOTY di questo 2022.

• PS5
• PS4
• 9 / 10
• Italie

God of War Ragnarok è bello esattamente come il suo predecessore, ma per motivi profondamente diversi. È più maturo in tutte le dinamiche di gameplay, più completo, più profondo e presenta un sistema di combattimento molto più vario, stratificato e gratificante. Però nel suo essere un sequel così fedele e coerente con il passato, perde per strada qualsiasi elemento di reale novità, si diluisce nella sua progressione e si scrolla di dosso anche quel tono di epicità che aveva contraddistinto il soft reboot. In fin dei conti è un more of the same; un bellissimo, divertente, longevo more of the same.

• PC
• PS4
• PS5
• XONE
• XSX/S
• 8 / 10
• États-Unis

When you get into the guts of it, WRC Generations is by no means a drastic shake-up on its quality predecessors, even if there have been some small but welcome improvements to the career mode and customisation tools that have spiked my enthusiasm. It does, however, deserve credit for both the very respectable range of relevant rally cars it features, as well as its absolute mountain of rally locations. With almost every country to host the WRC over the last decade represented, WRC Generations may be KT Racing’s last WRC game, but there’s nothing least about it. The kitchen sink philosophy has resulted in a fantastic and uncommonly generous package for gravel groupies, asphalt addicts, and mud-slinging maniacs alike.

• PC
• PS4
• PS5
• XONE
• XSX/S
• 16 / 20
• France

Si l'on aurait aimé pour la dernière danse de la collaboration KT Racing-WRC des nouveautés réelles sur le mode Carrière et un peu plus de fantaisie sur les modes de jeu classique ou l'habillage, WRC Generations fait le job. Dans la modélisation de ses spéciales d'abord, dans la prise en main de ses bolides selon les surfaces et les conditions ensuite. Dans la lignée d'un épisode anniversaire abouti, l'ultime titre réussit, sans chambouler drastiquement sa formule, à être un opus durable et avec la meilleure durée de vie de la saga. Plus de 150 spéciales dans 22 pays, plus de 80 bolides avec l'ajout de moteurs hybrides pour le WRC, des modes multi ligue et clubs quotidiens et hebdomadaires, l'objectif est atteint par Kylotonn Racing : le titre est immortel.

• PC
• 9.5 / 10
• États-Unis

• PS5
• 8 / 10
• Italie

Ghost Song Dopo un percorso lungo quasi una decade, Ghost Song vede finalmente la luce. Il progetto Old Moon, guidato da Matt White, si rivela un metroidvania solido ed affascinante che punta ad onorare Super Metroid e Dark Souls. Una direzione artistica ispirata sostiene un gameplay piuttosto classico che coniuga e sintetizza con competenza i paradigmi dei generi di riferimento, non senza qualche piccola sbavatura. Un titolo in cui ludica e narrativa si mescolano in un bellissimo canto nostalgico che tutti dovrebbero avere occasione di ascoltare. PRO Metroidvania solido ed impegnativo | Artisticamente e narrativamente ispirato | Rende omaggio in maniera intelligente ai classici ai quali si ispira | CONTRO A tratti più impegnativo della media | Dover riparare la Deadsuit è una seccatura | L'inizio è un po' lento sia narrativamente sia ludicamente |

• XSX/S
• 8 / 10
• Grèce

• PC
• SWITCH
• 50%
• Belgique

• XONE
• 7.5 / 10
• États-Unis

• PS5
• 7 / 10
• France

Pari réussi pour Brass Token qui, avec son premier jeu, s’en sort avec les honneurs. The Chant est une bonne surprise qui reprend ce qui se fait ailleurs mais avec un thème qu’on a moins l’habitude de voir dans le jeu vidéo et des mécaniques qui reflètent directement le scénario. La mise en scène réserve de jolis moments et même si la flippe n’est pas là, l’ambiance n’a pas à rougir face à d’autres productions. À découvrir si vous êtes prêts à écarter certains défauts.

• XSX/S
• 7 / 10
• Italie

• PS5
• 7 / 10
• Italie

The Chant è un gioco con qualche buona intuizione: dall'atmosfera lisergica a un vivo senso di urgenza che tiene desto il giocatore per gran parte della campagna. Improntato su un sistema di combattimento limitato nelle mosse a disposizione, ma decisamente efficace nella pratica, il survival horror di Brass Token si lascia giocare con piacere. Superata la perplessità iniziale nel trovarsi praticamente di fronte a un action, The Chant, con l'esplorazione graduale dell'isola, le lotte soddisfacenti e i poteri prismatici da acquisire e accrescere, poggia su una struttura di gioco più che discreta. La solidità dell'esperienza, tuttavia, è minata da una caratterizzazione fin troppo stereotipata di tutti i personaggi del gioco, protagonista compresa. Con i loro drammi di cartapesta, i comprimari fungono da semplici trigger per mandare avanti la storia, raccontata tra l'altro da dozzine di anacronistici documenti e qualche sparuto "filmato" impresso su vecchie pellicole. L'incedere del gioco patisce inoltre l'assenza di figure forti con le quali rapportarsi e il bactracking, richiesto per la risoluzione di oziosi enigmi, finisce per sbeccare irrimediabilmente la seconda metà dell'esperienza. The Chant, con la sua gestione interessante della forza interiore, l'inizio intrigante e una rappresentazione psichedelica dell'orrore, non è però un brutto gioco, sebbene gli stereotipi, la sceneggiatura priva di guizzi e le ambientazioni poco varie nelle quali tornare più volte lo rendano per lunghi tratti un po' tedioso.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

The Chant è una discesa perturbante in altre dimensioni, giustamente separate dal nostro piano dell'esistenza; un'avventura a base di cultismo, natura, scienza prismatica, guru e meditazioni. Non è un videogioco che vuole davvero incutere paura, e anche i salti dalla sedia si contano sulle dita di una mano, ma nonostante questo una sottile angoscia comincerà molto presto a pervadervi. Sulla narrazione principale vi è poco da criticare, anche perché lo stesso argomento di partenza è non solo interessante, ma in parte anche originale. Diverse riserve potrebbero essere avanzate sul comparto tecnico, non propriamente brillante, soprattutto dal punto di vista delle animazioni dei personaggi, fin troppo carenti durante i dialoghi, e in generale poco soddisfacenti anche in tutti gli altri contesti; ma gli ambienti, complice il fascino generale e l'atmosfera, si salvano. Come survival horror, infine, The Chant brilla di rado di luce propria, ma le meccaniche proposte - la tripartizione tra Mente, Corpo e Spirito, nonché la possibilità di fabbricare e utilizzare oggetti improvvisati - sono coerenti con l'impostazione generale dell'intera esperienza. Se dobbiamo scegliere al posto vostro, vi consigliamo di provarlo. Soprattutto se i classici titoli horror non vi hanno mai davvero convinto.