Notes de presse

• PC
• 5 / 10
• France

• PS5
• Australie

• PC
• XSX/S
• PS5
• 8 / 10
• Royaume-Uni

• XSX/S
• États-Unis

• PS5
• États-Unis

• PS5
• 8 / 10
• États-Unis

• PC
• XSX/S
• PS5
• 75%
• France

Life is Strange: Double Exposure est une suite bienvenue : la narration est riche et les personnages attachants, mais l'expérience reste limitée par des mécaniques de gameplay mal exploitées et une réalisation technique inégale. Les fans de la série trouveront du plaisir à retrouver une Max plus âgée et encore plus nuancée, tandis que les nouveaux joueurs pourront plonger dans une intrigue émotionnellement intense. La direction artistique réussit à différencier les deux réalités parallèles avec brio, et l'intégration des réseaux sociaux permet de découvrir des aspects subtils de l’histoire et des personnages.

• XSX/S
• 4 / 10
• États-Unis

Deck Nine’s delivered their best Life is Strange game to date with Double Exposure. Barring some bugs and narrative nitpicks, Life is Strange: Double Exposure is a great continuation of Max Caulfield’s story, taking the series in an interesting direction while ensuring the bones of what makes the series so memorable remains intact.

• PC
• 17 / 20
• France

Qu’il est euphorisant de parcourir l’Ouest sauvage dans la peau de John Marston une fois encore. Red Dead Redemption vieillit comme un bon whisky et prouve qu’une œuvre vidéoludique en avance sur son temps fait fi des affres du temps. Toutes les qualités du jeu d’origine se retrouvent dans cette version PC et bien plus encore. Jouable dans des conditions optimales à 144 images/seconde en 4K, le western de Rockstar Games vit sa meilleure vie sur PC 14 ans après sa première chevauchée sur consoles de salon, même s'il souffre évidemment de la comparaison avec Red Dead Redemption 2.

• SWITCH
• 6 / 10
• États-Unis

• PS5
• 8.5 / 10
• Italie

La serie di Life Is Strange ha trovato il suo target e la sua direzione per il futuro. Double Exposure segue la scia di ciò che è stato fatto in True Colors, raccontando una storia quasi priva di vere diramazioni di trama, ma dove le scelte del giocatore portano a diverse conclusioni nel rapporto con gli altri personaggi, tutti ben scritti e credibili. Certo, il gameplay ne risente, diventando spesso meccanico e scontato, tuttavia chi apprezza già la serie conosce anche i suoi ritmi narrativi distesi, l’attenzione ai dettagli nel mondo di gioco che approfondiscono le sottotrame di tutti i personaggi e la semplicità di un gameplay le cui meccaniche non vengono mai spinte, purtroppo, agli estremi. Pochi i legami con il primo capitolo della serie, ma consigliamo comunque di averlo giocato per avere un maggiore contesto. Sebbene la storia sia autoconclusiva e memorabile, aspettiamoci presto un DLC, se non proprio un nuovo capitolo, perché la sensazione finale è quella di una serie tv che necessita (e avrà) una seconda stagione.

• XSX/S
• 6 / 10
• Italie

Arsene Lupin - Once a Thief è un prodotto non troppo lontano dai precedenti investigativi di Blazing Griffin, solo più piccolo e semplificato. Dalla sua ha il vantaggio di proporre più racconti in un solo pacchetto, che avanzano ad alto ritmo e scorrono senza troppi fastidi. Al tempo stesso questo li rende di scarso impatto narrativo. Il gameplay rimane quello composto da raccolta di indizi e mappe mentali, con pochi enigmi degni di questo nome. Anche se non dispiacerà ai super fan delle opere di Blazing Griffin, faticherà a stupire persino gli irriducibili e lascerà totalmente indifferenti coloro che già non erano rimasti troppo colpiti dalle avventure di Poirot.

• PC
• 6 / 10
• Italie

• PS4
• PS5
• SWITCH
• PC
• 65%
• Espagne

• PC
• 6.7 / 10
• Italie

Life is Strange: Double Exposure parte come un intrigante murder mystery, prosegue come una toccante storia sulle relazioni sociali e l’impatto dei traumi nelle comunità, per poi scapicollare in un parte conclusiva che trasforma la trama in una blanda origin story posticcia. Deck Nine ha costruito un’avventura coinvolgente, pregevole dal punto di vista tecnico e registico, che evolve con soluzioni da manuale per poi soccombere sotto il peso delle sue ambizioni, tradendo in parte l’identità di Life is Strange. Questa, al contrario di quelle di Double Exposure, è una scelta che dovrà avere delle conseguenze.

• XSX/S
• 3 / 5
• Royaume-Uni

• PS5
• 9 / 10
• États-Unis

• XSX/S
• 9 / 10
• États-Unis

• PS5
• 75%
• Espagne

• PC
• XSX/S
• PS5
• 9 / 10
• Italie

Life is Strange: Double Exposure conferma le nostre idee dopo aver giocato i primi due episodi. La storia è incalzante e intrigante, i personaggi ben scritti e tutto funziona a meraviglia. L'esplorazione dei primi due episodi cede il passo alla protagonista, la trama, e sul finale si perde quella libertà in favore di un climax che giunge al compimento proprio con l'epilogo del gioco. La scelta di riprendere Max frutta, non perché la strada vecchia è migliore, ma perché sembra che ci fosse ancora da raccontare per la giovane fotografa. A concludere, Life is Strange: Double Exposure è anche l'elevarsi da un semplice stilema di scelta multipla verso qualcosa di più complesso: le decisioni prese non portano sempre ad un finale prestabilito, visto che le storie che i videogiochi raccontano non devono essere limitate ad un codice binario, ma possono ambire a molto di più, e questo nuovo capitolo ne è la prova.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Cosa rimane da dire su Dragon Age: The Veilguard che non abbiamo già evidenziato e spiegato con dovizia di particolari in questa lunghissima recensione? La nuova epopea di BioWare è un enorme, stratificato, gigantesco, spesso bulimico mischione di robe diverse che tenta disperatamente di offrire tantissimo, di essere appetibile per qualsiasi amante dei giochi di ruolo, ma così facendo non riesce davvero a spiccare in nulla. Vogliamo però che una cosa sia ben chiara: alla fine l'esperienza è anche piacevole, decisamente al di sopra delle aspettative che ci eravamo fatti in questi mesi di annunci e trailer, ma non c'è davvero nulla capace di catturare il giocatore e di elevare il titolo al livello dei pesi massimi del genere. Ed è un gran peccato perché la dedizione del team di sviluppo traspare in moltissimi elementi come la sua profondità strutturale, il level design, i dialoghi corali, finanche un sistema di combattimento che, in fin dei conti, riesce anche a divertire, ma non abbastanza. Mai come in questo caso, sarebbe stato meglio togliere, togliere e ancora togliere, per offrire un'esperienza più a fuoco e meglio caratterizzata.

• PC
• 9 / 10
• États-Unis

• PS5
• 9 / 10
• États-Unis

• PS5
• 7 / 10
• France