Notes de presse

• XSX/S
• 8 / 10
• États-Unis

• PC
• 8 / 10
• Italie

Keeper è un’esperienza che va oltre il concetto tradizionale di videogioco; Double Fine ancora una volta dimostra di essere uno studio capace di piegare il linguaggio del medium a una sensibilità autoriale rara, scegliendo il silenzio come mezzo espressivo. Ciò che colpisce maggiormente non è soltanto la direzione artistica, visionaria, surreale, spesso sospesa tra il sogno e la pittura, ma la coerenza con cui ogni elemento del gioco si mette al servizio di un obiettivo comune: comunicare emozioni genuine, intime, senza mai forzarle. La relazione tra il Custode e Ramoscello diventa un filo conduttore che attraversa l’intera esperienza, trasformando una semplice dinamica di collaborazione in un legame empatico e struggente; ogni piccolo gesto, ogni luce proiettata nell’oscurità, diventano simbolo di cura e di scoperta reciproca: è in questi momenti che Keeper svela la sua vera natura: un’opera sulla connessione, sulla necessità di trovare compagnia anche nei luoghi più remoti e nelle situazioni più cupe. Dal punto di vista ludico non punta sulla complessità, ma sull’armonia; gli enigmi ambientali, sebbene non difficili, sono strumenti di ritmo e meditazione più che ostacoli, e la varietà delle soluzioni mantiene vivo l’interesse per tutta la durata del gioco. Alcuni potrebbero considerare la sua brevità un difetto, ma è proprio questa essenzialità a rendere l'esperienza memorabile: Keeper non cerca di stupire per quantità, ma per qualità e intensità. Alla fine del viaggio probabilmente vi resterà addosso una sensazione di pace malinconica, come dopo aver vissuto un sogno che non si vuole dimenticare. Double Fine non si limita a intrattenere: ci invita a fermarci, a guardare dentro di noi per ricordare che, a volte, anche la luce più piccola può illuminare un intero mondo.

• PC
• 5 / 5
• Royaume-Uni

• XSX/S
• 6 / 10
• France

• PC
• XSX/S
• États-Unis

Double Fine has done it again with Keeper, one of my highest rated video games of the year. Keeper will keep you guessing the entire time and in the best way possible, with outstanding visuals and an engrossing story that keeps you engaged without ever uttering a word.

• PC
• 9 / 10
• États-Unis

A surreal painting come to life, Keeper is a stunning puzzle game that carefully balances its moreish mechanics with a heartfelt story. Its levels are teeming with life to interact with and interesting objects to ogle, with each scene framed by a percussive driving score. The leading duo might not speak. But, well-executed animations and a soundboard of affecting chirps and creaks imbue them with a spirit that grows on you fast. Adorable in premise, Keeper is a psychedelic exploration of life packed into a brief runtime that’s well worth experiencing at least once in your lifetime.

• PC
• 6.5 / 10
• États-Unis

Would I recommend giving it a go? For the art style alone, I probably would, yes. It's an absolutely gorgeous game, and there were moments that I genuinely had a smile on my face. It was a shame that there were other moments when I literally sighed and said, "I've had enough now," although this may not be the same for everybody.

• PC
• XSX/S
• 9 / 10
• États-Unis

Keeper is pure Double Fine brilliance. They don’t just convince you to care about a lighthouse, but their bird companion, too. While questions aren’t really answered, that ultimately doesn’t matter.

• XSX/S
• 8 / 10
• France

Si Pixar faisait un jeu vidéo, nul doute qu’il s’appellerait Keeper. En donnant littéralement vie à un phare, sans lui donner la parole, Double Fine Production accouche d’une aventure bienveillante et douce. L’expérience se révèle plus contemplative que ludique, mais on prend beaucoup de plaisir à admirer ses décors prodigieux, et prenant vie quand on les illumine. Keeper est un OVNI, en raison de sa proposition alambiquée, mais il fait du bien entre deux productions moins apaisantes pour l’esprit. Double Fine Production sort même de sa zone de confort, avec une narration qui se passe de dialogues. Si vous avez envie de vous évader le temps de quelques heures, vous savez à quoi jouer.

• XSX/S
• 8 / 10
• Australie

• PC
• XSX/S
• 8.5 / 10
• Espagne

Estoy muy contento con el viaje que propone Keeper. Es el típico juego del que no sabes muy bien que esperar y acaba enamorándote. Durante las cerca de 5-6 horas que dura, lo nuevo de Double Fine siempre encuentra el modo de sacarte una sonrisa y deslumbrarte con sus gráficos, haciendo que valga la pena cada minuto de esta experiencia. Sin duda, uno de los juegos más recomendables para despedir el año.

• PC
• 92%
• États-Unis

Whoever says you can’t have brains and beauty – and occasionally some old-fashioned brawn – has clearly never played Keeper. I do not use this word lightly, but to me it’s an artistic masterpiece. And yet it’s also a very entertaining game, blending familiar formulas from multiple genres into something daringly, creatively unique. Where most games play it safe, this game goes big and it’s all the better for it. Not all of its swings may land for everyone, particularly point-and-click purists disappointed in the shift away from leisurely puzzles to light platforming toward the end. But for anyone in search of something a little – or a lot – different, Keeper is not to be missed, serving as a shining beacon of light in an industry of relative sameness.

• XSX/S
• 7 / 10
• Italie

Keeper inizia come un'esperienza sensoriale dall'immenso valore artistico. Un'avventura che ha a che fare più con la possibilità di riempirsi gli occhi di bellezza (e di stranezza) piuttosto che con l'appagamento per ciò che si fa. Le passeggiate sono - per l'appunto - tali, i puzzle sono semplici, ma sembrano voler costruire qualcosa di più articolato per il futuro dell'avventura. Peccato che il culmine di questa costruzione arrivi dopo appena un'ora e mezza di gioco, con una sezione molto stimolante che poi non torna più, perché Keeper ha la smania di trasformarsi. A quel punto, il titolo di Double Fine insegue piuttosto un altro obiettivo: sorprendere il giocatore. Una caramella con ripieno, che ha dentro di sé tanti gusti diversi. L'effetto sorpresa è sempre bello in un videogioco, ma quel che segue dev'essere più stimolante di ciò che ci siamo lasciati alle spalle, altrimenti, come in questo caso, si arriva alla fine con l'amaro in bocca.

• XSX/S
• 8 / 10
• Italie

• SWITCH
• 6 / 10
• Royaume-Uni

• PC
• 2 / 5
• Royaume-Uni

• PC
• 7 / 10
• États-Unis

• PC
• 7 / 10
• France

• PC
• 7 / 10
• États-Unis

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 is no classic, that's for sure. The game's side content is mediocre at best, and its technical optimization is among the worst seen recently. That said, the setting's atmosphere is intact, the combat is fun, and the main story is well-crafted. I recommend it to fans, but only at a lower price than the launch one.

• PS5
• 75%
• Espagne

El resultado final que ofrece Vampire: The Masquerade Bloodlines 2 deja entrever lo que podría haber sido el mejor juego de vampiros jamás creado. Sin embargo, sus muchas ideas no terminan de asentarse como deberían y hay fallos en la ejecución. Esto nos deja un juego disfrutable, que podría haber sido un bocado irresistible.

• PC
• PS5
• XSX/S
• 7 / 10
• Espagne

Me he sentido más espectador que protagonista en la historia de Phyre. Y es una pena, porque Chinese Room ha construido un mundo de tinieblas fascinante, una Seattle que te entra por los ojos y una atmósfera vampírica que pocos juegos consiguen. El problema es que, una vez dentro, te das cuenta de que es un escenario precioso, sí, pero sin demasiada interacción. He echado mucho de menos la libertad, notar que mis decisiones como Toreador importaban más allá de una línea de diálogo o una habilidad de combate. Me han presentado personajes e ideas alucinantes, como todo lo que rodea a Fabien, para luego llevarme de la mano sin dejarme investigar o rolear de verdad. Es un juego que se debate constantemente entre la brillantez de sus conceptos y la simpleza de sus ejecuciones, y esa lucha interna se nota en todo: el combate, la exploración, el diseño de niveles y hasta en una historia que, aunque potente, no siempre sabe dónde poner el foco. En conclusión: una experiencia que se queda a medio camino, fascinante como producto de Vampiro: La Mascarada, pero no tanto como videojuego.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 è un ottimo gioco dal punto di vista narrativo, contornato da altri sistemi di qualità altalenante, alcuni giustificati dalla ricerca di coerenza con lo scenario, altri più frutto dei problemi produttivi avuti in fase di sviluppo. Complessivamente, è migliore di quanto ci aspettassimo e si è rivelato un'esperienza appassionante e profonda, sicuramente degna del primo Bloodlines per come interpreta il mondo vampirico. Sappiate però che si gioca di ruolo più nei dialoghi che nel resto dell'esperienza e che chi cerca qualcosa in cui il combattimento sia la parte più curata, ha sbagliato titolo.

• PC
• PS5
• XSX/S
• 7.8 / 10
• Italie

In un panorama dominato spesso da produzioni sicure e prive di rischi, Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 è un gioco coraggioso, anche nei suoi fallimenti. The Chinese Room ha realizzato un’opera ambiziosa, forse troppo per le proprie forze, ma capace di lasciare un segno. Non è il seguito che molti sognavano, ma è quello che, forse, questo mondo oscuro meritava: un titolo imperfetto, ma intriso di personalità e visione. Seattle, con le sue ombre e i suoi segreti, rimarrà a lungo nella mente di chi deciderà di addentrarsi nei suoi vicoli. E quando, a notte fonda, sentirete la voce di Fabien sussurrare nella vostra testa, capirete che Bloodlines 2 forse è riuscito nell'intento.

• PC
• 8 / 10
• Italie