IGN Italie

• XSX/S
• 8.5 / 10
• Italie

Metaphor: ReFantazio è un gioco inedito ma dal sapore familiare. Il DNA di Persona è stato infuso completamente in quest'avventura fantasy medievale e modificato all'occorrenza, soprattutto per quanto riguarda gli Archetipi in contrasto con i Persona (o i demoni di Shin Megami Tensei). Strutturalmente e ludicamente siamo su un terreno ben noto, che proprio per questo funziona anche grazie ad alcune nuove accortezze, come gli attacchi di squadra o la possibilità di riavviare lo scontro, ma inciampa su una gestione delle cure rivedibile e una struttura dei dungeon non troppo brillante. La calendarizzazione degli eventi è ben gestita e con un pizzico di pianificazione tutto diventa possibile, sebbene le prime dieci ore circa risultino un po' troppo farraginose dato il numero di compagni di squadra e la quantità ridotta di Archetipi a disposizione. Dal punto di vista della trama, intesa sia come storia principale sia come eventi collaterali, Studio Zero ha mosso passi avanti e trattato soprattutto le storie secondarie con meno superficialità rispetto al passato - questo al netto di qualche tema affrontato in modo forse eccessivamente idealista rispetto a quanto messo in scena. Nel complesso è un gioco immancabile per gli appassionati non solo della serie Persona ma dei GdR in generale.

• PS5
• 9.5 / 10
• Italie

Il remake di Silent Hill 2 è quanto di meglio si poteva chiedere per un gioco di questa caratura e importanza nel panorama degli horror psicologici. Non siamo di fronte a una banale operazione nostalgia ma a una ricostruzione rispettosa del gioco originale, che va ad ampliarlo e migliorarlo là dove necessario senza necessariamente snaturarlo, soprattutto in termini narrativi. L'eccellente lavoro svolto sul sound design, la finezza degli enigmi (rifatti in modo tale che risultino nuovi anche ai fan più accaniti) e la maggiore fluidità del sistema di combattimento rendono questo remake il miglior omaggio possibile.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

Vessel of Hatred regala ai fan di Diablo una nuova classe con cui giocare, una regione inedita con numerosi contenuti da affrontare e una storia che riparte dai presupposti molto interessanti con cui ci eravamo lasciati al termine della scorsa avventura, ma senza purtroppo riuscire a fornire un epilogo pienamente soddisfacente. Lo spiritista è comunque una buona aggiunta al roster e fa piacere potersi avventurare per Sanctuarium insieme a nuovi aiutanti, anche se su altri fronti si poteva probabilmente fare qualcosa di più: qualche novità sui layout dei dungeon per garantire una maggiore varietà sarebbe stata gradita, per esempio, mentre il sistema di difficoltà rivisitato mi ha lasciato con qualche dubbio. In ogni caso, siamo di fronte a un'espansione che dovrebbe fare la felicità di tutti quei giocatori che hanno apprezzato Diablo IV e non vedono l'ora di tornare a massacrare demoni; gli altri possono invece controllare i numerosi cambiamenti introdotti dalla versione 2.0 per valutare se la direzione intrapresa da Blizzard con le ultime patch è di loro gradimento.

• PS5
• 6.5 / 10
• Italie

Di fronte a qualsiasi remake o edizione rimasterizzata, viene spontaneo chiedersi se valga davvero la pena spendere dei soldi (che in questo caso non sono nemmeno pochi) per qualcosa che si è già vissuto anni prima. Se come nel mio caso vi ricordate ancora il grosso del gioco originale, viene davvero difficile consigliare il passaggio a questa nuova versione di Until Dawn, che se da un lato abbellisce il tutto con un miglioramento grafico evidente e introduce la telecamera libera, dall’altro inciampa sul frame-rate, propone nuove musiche non all’altezza delle originali e aggiunge davvero poco a livello di contenuti. Se invece non avete mai incrociato il vostro controller con Until Dawn, questa è l’occasione giusta per farlo, anche se la versione originale in versione fisica e digitale costa un terzo, funziona a 60 fps su PS5 e graficamente risulta ancora oggi godibilissima.

• PS5
• 8.5 / 10
• Italie

EA Sports FC 25 è l'FC che avremmo voluto vedere lo scorso anno. Con un'edizione di ritardo, il team di Vancouver mette in pratica la ristrutturazione necessaria per un franchise che può finalmente guardare al futuro con uno spirito parzialmente rinnovato. Sia chiaro, alla base c'è sempre il buon caro e vecchio FIFA, ma la riorganizzazione e la razionalizzazione delle modalità dà finalmente dignità e profondità a ogni singola componente di gioco, regalando ai fan del single-player la migliore versione della serie da anni a questa parte, senza chiaramente sacrificare in alcun modo né l'anima multiplayer, né tantomeno quella miniera d'oro che risponde al nome di Ultimate Team. La combinazione dell'engine fisico HyperMotionV con quello tattico di FC IQ va, per fortuna, oltre le mere sigle sensazionalistiche e costituisce una base solidissima per presente e futuro della serie, regalando una dimensione strategica interessantissima a un'estetica che unisce grande spettacolarità a qualità e pulizia. Il considerevole passo in avanti dei modelli dei calciatori (e si rispecchia anche in un editor di avatar tra i migliori del genere) era il tassello che mancava per dare concretezza a un gioco finalmente bello da vedere ed estremamente divertente, vario e bello da giocare: in solitaria, online, con gli amici o accumulando bustine in maniera seriale. Migliorabile? Sicuramente, ma di sicuro il "FIFA" più completo degli ultimi anni.

• PS5
• 5.5 / 10
• Italie

Reynatis è in linea con le precedenti produzioni di Furyu, nel bene e nel male. Le premesse di grandiosità dal lato narrativo e le promesse espresse nelle prime ore di gioco dal suo indovinato sistema di scontri indicano un'esperienza che sembra voler imitare produzioni ben più rodate, ma senza mai davvero convincere. E' un peccato che a una mediocrità simile siano legati nomi tanto influenti e capaci della scena giapponese, ma del resto tutti dobbiamo pagare le bollette.

• PS5
• 7 / 10
• Italie

Per essere il primo gioco current-gen della serie NHL il risultato è agrodolce: ci sono stati degli innegabili passi in avanti sia a livello grafico, sia a livello simulativo e di gameplay, ma la stessa cosa non si può dire lato contenuti e modalità. Probabilmente a EA Vancouver serviva più coraggio e tempo per proporre qualcosa di nuovo: per ora NHL 25 resta ancora prigioniero del suo glorioso passato.

• SWITCH
• 9 / 10
• Italie

The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom dimostra in scioltezza che un approccio classico alla serie è ancora possibile, a patto di non negarle del tutto le evoluzioni degli ultimi anni; le nuove meccaniche, oltre a risultare profondamente ingegnose e divertenti, poco alla volta contribuiscono a "sabotare" la struttura e gli ambienti da Zelda 2D arrivando quasi a scioglierli, per poi ricavarne qualcosa di inedito. A livello artistico, poi, siamo davvero sull’eccellenza, anche se rimango convinto che la libertà concessa al giocatore sia contestualmente un po’ troppa.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Shadows of Doubt è un titolo investigativo unico nel suo genere che si distingue per la profondità del sistema di indagini, ma anche per un approccio che può risultare fin troppo libero per chi è abituato a una struttura di gioco più lineare e guidata. Nonostante poi qualche difetto nella gestione delle risorse e un'interfaccia a volte macchinosa, il gioco offre un'esperienza noir coinvolgente ed estremamente longeva, nonché un mix di generi (si veda la componente da life-sim) di fronte al quale è difficile restare indifferenti.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Ara: History Untold è uno strategico ad ampio respiro molto profondo e pieno di elementi di gameplay che lo differenziano dai suoi concorrenti più diretti. Il suo focus sul lato gestionale più che bellico potrà piacere ad alcuni e far storcere il naso ad altri, ma la qualità generale è innegabile. Più problematica l’abbondanza di microgestione che tende a spezzare davvero troppo il ritmo dei turni; la gestione della guerra, decisamente più “pacata” che in altri titoli simili, contribuisce a dare l’idea che l’attenzione sia maggiormente dedicata alla gestione a lungo termine del proprio impero, più che alla conquista rapida di ogni altra fazione. Se siete il tipo di giocatore che apprezza questo stile di gioco, troverete Ara: History Untold decisamente interessante.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Fra tanti sequel che spesso si limitano a riproporre formule che si erano rivelate vincenti, non si può non sottolineare con un po' di ammirazione il coraggio di 11 bit Studios nel cambiare strada radicalmente con Frostpunk 2, che infatti propone un gameplay molto diverso da quello del suo pur eccellente predecessore. Inizialmente può anche capitare di rimanere un po' spaesati, e magari addirittura di chiedersi se forse non sarebbe stato meglio restare su sentieri più familiari (o perlomeno ammetto di averlo pensato durante le prime fasi della partita), ma col tempo la sua nuova formula ha fatto click e mi sono trovato di fronte a un gioco che non so se definirei migliore del suo predecessore ma che comunque è un altro gestionale survival di grande qualità.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Dead Rising Deluxe Remaster è un'operazione di buona fattura, specie perché al di là del profilo tecnologico prende delle decisioni nette in termini di design. È chiaro che con questo remake Capcom si stia rivolgendo a un pubblico di nuovi giocatori, portando il classico del 2006 agli standard qualitativi attuali. Tuttavia, il tradimento di alcune delle caratteristiche che decretarono il successo del primo episodio potrebbero dividere chi, di questa serie, apprezzava anche le pieghe piu' controverse.

• PC
• 7.5 / 10
• Italie

Enotria: The Last Song emerge come un soulslike ambizioso e coraggioso grazie alla sua forte identità italiana. Il gioco brilla infatti per il suo affascinante worldbuilding e per la sua estetica distintiva, ma anche la gestione del protagonista, basata su un sistema flessibile e potenzialmente molto vario, ha una sua chiara personalità, seppur possa risultare fin troppo complesso e dispersivo. L'esplorazione è gratificante anche se alcune aree risultano troppo labirintiche, mentre la centralità della parry in un combat system a tratti avvincente può non piacere a tutti. Sfortunatamente, diversi problemi tecnici e un bilanciamento della difficoltà discutibile rappresentano i due principali punti deboli di un soulslike (stranamente assolato) comunque da provare e in cui immergersi con anche un pizzico di orgoglio patriottico.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Sarò sicuramente di parte, ma ogni volta che si parla di Broken Sword (il primo capitolo, ovviamente) non posso che versare una lacrimuccia di gioia mista a tanta nostalgia. Il classico di Revolution Software ha infatti avuto da sempre un posticino di rilievo nel mio cuore di "avventuriero grafico" e questa nuova versione Reforged è il modo migliore per (ri)giocarlo quasi trent'anni dopo. Gli aiuti opzionali non sono troppo invadenti, il restyling grafico è delizioso e il gioco è rimasto quel gioiello fatto di intrighi, enigmi, avventura e viaggi attorno al mondo difficile da non amare. Solo il doppiaggio (soprattutto quello italiano) ha risentito degli anni trascorsi, e qualche calo di ritmo si avverte qua e là anche per i dialoghi molto fitti; ma a parte questo non potevo sperare in uno svecchiamento migliore per le avventure di George, Nico... e una certa capra irlandese.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

The Plucky Squire è un esercizio di stile di gran classe, artisticamente parlando. È un action-adventure platform game originale, ispiratissimo, dotato di personalità e idee di game design intriganti; peccato che la difficoltà fin troppo bassa e la scarsa profondità generale facciano pensare che il meglio debba ancora venire. Visto il risultato complessivo, infatti, c'è da augurarsi che All Possibile Future realizzi un secondo capitolo in cui ogni elemento del primo venga ampliato e approfondito, esprimendo così tutto il potenziale creativo che il talentuoso studio ha dimostrato di avere. Allora sì che potremmo trovarci di fronte a qualcosa di incredibile, un'opera capace di ricordarci che alcuni giochi fanno bene all'anima e, allo stesso tempo, dare una lezione ai mostri sacri del genere proprio come il prode eroe-scrittore fa con Humgrump. Così com'è, The Plucky Squire riesce "solo" a farti tornare bambino per una manciata di ore e, per quel che dura, farti sentire meglio. Che non è mica poco, eh.

• PS5
• 7 / 10
• Italie

Per i fan delle IP scelte da 10:10 Games e per chi apprezza l'umorismo e l'estetica di questi ormai inconfondibili "pupazzetti", Funko Fusion può offrire ore e ore di divertimento (una quindicina nel mio caso), specialmente se si è disposti a chiudere un occhio sui suoi difetti. L'abbondanza di riferimenti ed easter egg rende l'esplorazione gratificante, gli enigmi sono piacevoli, il gunplay funziona e la varietà di gameplay tra i diversi mondi mantiene l'esperienza di gioco sempre piuttosto fresca. Rimangono però alcuni limiti non secondari (molto backtracking, ripetitività dopo 7-8 ore di gioco, narrazione poco coesa, assenza del multiplayer) e, se non fosse stato per la recente patch, la mole di bug e magagne tecniche avrebbe abbassato ulteriormente il voto finale. Alla fine però, pur senza sbloccare tutto il possibile, ho apprezzato questo bizzarro e stralunato viaggio cinematografico, che tra l’altro mi ha fatto aumentare a dismisura l’hype per LEGO Horizon Adventures.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics è qualcosa che, fino a poco tempo fa, nessun appassionato di picchiaduro avrebbe considerato possibile. All’interno di questo pacchetto trovate delle vere e proprie pietre miliari del genere – non solo e non tanto per l’impatto e l’importanza che il singolo gioco ha avuto sui picchiaduro moderni (eccezion fatta per Marvel vs. Capcom 2: ecco, quello sì, senza dubbio) ma perché mostrano la capacità degli sviluppatori Capcom di evolvere un formato fino a renderlo inconfondibile. Grazie alla presenza di modalità allenamento e online, oltre che delle sfide al miglior punteggio con gli altri giocatori per le partite arcade, questa collezione riporta in tutto e per tutto nel presente questi classici intramontabili.

• SWITCH
• 6.5 / 10
• Italie

Yars Rising si presenta come un metroidvania che tenta di unire vecchio e nuovo, con tanto di decine di omaggi in stile Atari 2600 al classico Yars' Revenge del 1982 che rappresentano un po’ l’elemento distintivo del gioco. Nonostante una grafica curata e alcune idee interessanti, questa nuova fatica di WayForward soffre però di un level design fin troppo basilare, di ambientazioni per lo più anonime e di sezioni stealth alla lunga ripetitive. Ne esce un'esperienza piacevole e accessibile da quasi tutti ma priva di elementi davvero memorabili, capace solo in pochi tratti di ritagliarsi con convinzione e personalità un proprio spazio nel panorama dei metroidvania odierni.