IGN Italie

• PS5
• 5 / 10
• Italie

The Casting of Frank Stone è un gioco che non convince per trama, messa in scena e gameplay fin troppo risicato persino per un'avventura narrativa. Nonostante le strizzate d'occhio all'universo di Dead by Daylight siano apprezzabili, la sensazione è che siano troppo imperanti e il team abbia dedicato tutti gli sforzi solo a questo aspetto: il risultato è un'esperienza troppo confusa nell'intreccio, a causa del mix di multiverso e narrazione ramificata, priva della tensione che bene o male ha caratterizzato i titoli passati nonché di un cast verso il quale poter provare più di una blanda sopportazione.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Dopo 35 ore trascorse in una galassia lontana lontana, Star Wars Outlaws si è dimostrato un action-adventure open world imperfetto ma godibile, confermando quelle che erano state le impressioni all'indomani dell'anteprima dei giorni scorsi. Da un lato gli amanti della saga saranno ripagati con parecchie soddisfazioni, grazie a una ricostruzione molto fedele dell'universo della saga, a una protagonista sufficientemente simpatica, a tanta esplorazione e a un gunplay soddisfacente seppur molto basilare. Dall’altro lato, la trama non decolla mai davvero e il gameplay risente di qualche inciampo di troppo soprattutto sul fronte della varietà, della profondità e del bilanciamento, senza contare che se siete allergici allo stealth qui (purtroppo per voi) ne troverete parecchio.

• PS5
• 7 / 10
• Italie

Il confronto con il fratello minore College Football 25 poteva essere impietoso per Madden NFL 25: EA Orlando tutto sommato ne è uscita abbastanza bene. Da giocare è senza dubbio il miglior episodio post pandemia, ma per portarlo al livello del titolo di football universitario servono meno bug, nuove idee e la voglia di stravolgere una formula vincente. Però si sa: squadra che vende, non si cambia...

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Gundam Breaker 4 si presenta come un gioco assolutamente imperdibile per gli appassionati del franchise, ma la sua natura chiaramente votata alla celebrazione del brand potrebbe renderlo meno incisivo per chiunque non subisse il fascino del gigante di metallo ideato da Yoshiyuki Tomino. La ripetitività dell’esperienza è aiutata senz’ombra di dubbio da un sistema di scontro veloce e divertente; tuttavia la mancanza di una reale profondità a sostegno degli scontri, oltre l'innata sfacciataggine del fan service di cui l’intera esperienza è intrisa, potrebbe rendere il titolo non adatto a tutti.

• SWITCH
• 8 / 10
• Italie

Da amante dei manga seinen investigativi e fresco del remake dei primi Famicom Detective Club, ammetto che con me Emio - L'uomo che sorride aveva gioco facile, e infatti me lo sono goduto dall’inizio alla fine sapendo fin dall’inizio che non c’era poi ‘sto granché da fare lato interazione. Di contro, per quanto personaggi e racconto siano ben scritti, a tratti mostrano il fianco ai limiti quasi endemici del genere peccando di ingenuità, e in generale se non amate le visual novel difficilmente troverete pane per i vostri denti.

• PS5
• 8 / 10
• Italie

Visions of Mana è un gioco che mantiene le proprie promesse, presentandosi ben confezionato e senza dubbio un valido rilancio della serie. Offre un livello di personalizzazione della squadra incredibile, data la quantità di classi a disposizione e quel pizzico di microgestione delle abilità che non guasta mai, tuttavia c'è un'evidente disparità di forze con una classe specifica di Morley e non tutte quelle presenti possono risultare utili o interessanti. Non ci sono particolari segreti da scoprire, ogni aspetto viene dettato dalla trama, e la quantità di missioni secondarie è un po' eccessiva considerato il continuo avanti e indietro e il fatto che non siano proprio tutte memorabili, ma non si può negare che il gioco manchi di contenuti. La storia dolceamara corona un'esperienza che nel complesso va indubbiamente promossa.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Age of Mythology era un ottimo gioco nel 2002 e lo è rimasto anche dopo più di vent'anni; anzi, in realtà direi che è ancora perfettamente giocabile e godibile pure nella sua versione originale. Retold, però, indubbiamente aggiunge alcuni graditi miglioramenti nei comandi, nell'interfaccia e in termini di accessibilità, oltre che ovviamente nella grafica, e se questo non significa che è fondamentale possederlo per chi ha una qualsiasi delle precedenti edizioni, si tratta comunque del modo più semplice e moderno per accedere a un grande classico della strategia in tempo reale, che merita assolutamente di essere rigiocato o scoperto per la prima volta se siete fra coloro che non hanno mai vissuto le avventure di Arkantos e compagni.

• PS5
• 5.5 / 10
• Italie

Dustborn ha un grande potenziale irrealizzato ed è un peccato. L’universo alternativo che tratteggia è affascinante e il cast di personaggi, con le loro diversità che tanto hanno fatto discutere una parte del pubblico negli scorsi mesi, è davvero un valore aggiunto per cui non ha senso parlare di tokenismo. Al contrario, è l’unica cosa che davvero funziona in un titolo pieno di sbavature che non riesce a brillare mai sotto nessun altro aspetto.

• PC
• 8.5 / 10
• Italie

Ci sono giochi che riescono a metterti un sorriso sulle labbra, e Steamworld Heist 2 rientra decisamente in questa categoria. I personaggi sono adorabili, la trama è positiva, piacevole da vivere, e l’intero sviluppo finale è soddisfacente. La difficoltà è ben calibrata e, in generale, non c’è un singolo aspetto che definirei negativo. Ci sono anche svariati punti di eccellenza: sicuramente il design dei personaggi e la magnifica colonna sonora. Una certa ripetitività dei livelli di gioco e un backtracking eccessivo nella fase finale della trama sono le uniche cose che rovinano un’esperienza per il resto memorabile. Sicuramente un gioco che merita l’attenzione di chiunque ami la strategia a turni o le ambientazioni a sfondo piratesco.

• XSX/S
• 7.5 / 10
• Italie

Creatures of Ava si presenta come un'esperienza decisamente originale nel panorama odierno degli action-adventure in terza persona. Il suo approccio non violento, il suo mondo alieno visivamente azzeccato e i temi profondi che cerca di esplorare lo rendono infatti un progetto degno di attenzione, specialmente per coloro che fossero in cerca di un'esperienza più rilassata del solito. Tuttavia, la ripetitività di alcune meccaniche e le limitazioni nell'esplorazione corrono il rischio di ridurre il coinvolgimento nel lungo periodo, ma nonostante queste imperfezioni Creatures of Ava resta un titolo meritevole di attenzione, soprattutto da chi apprezza le avventure con un focus sull'esplorazione e la conservazione della natura.

• PS5
• 8.5 / 10
• Italie

Thank Goodness You’re Here! è un’esperienza breve ma travolgente. Se vi piace l’umorismo inglese difficilmente vi lascerà insoddisfatti, mentre se sapete bene di cosa si tratta e non è nelle vostre corde allora il mio consiglio è di tenervi alla larga da questo piccolo e brillante videogioco, perché altro non è se non la sua incarnazione in forma ludica. Per quanto manchi una vera e propria sfida, la combinazione unica tra l’estrema fantasia degli sviluppatori (che si lasciano andare a cambi di scena e tono spesso inaspettati, sempre ingegnosi) e l’efficacia delle gag, ben veicolate dai doppiatori e ottimamente sottolineate dallo stile grafico e dalla colonna sonora, ne fanno un gioco difficile da perdere per gli appassionati di avventure grafiche.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Davvero una bella sorpresa Cygni: All Guns Blazing, un riuscito mix di shoot-‘em-up e twin-stick-shooter che può vantare un solido comparto audiovisivo, un gameplay ricco di sfumature (pur nei limiti del genere) e una difficoltà sì elevata (e bisognosa di qualche aggiustamento) ma lontana da certi parossismi degli shooter bullet-hell più sfrenati. C’è anche il co-op in locale e la modalità Facile aiuta a entrare nello spirito del gioco con la giusta gradualità, rendendo Cygni: All Guns Blazing un’esperienza adatta anche ai meno avvezzi al genere.

• PS5
• 8.5 / 10
• Italie

Bellissimo da vedere, splendido da giocare, EA Sports College Football 25 è semplicemente una delle più belle interpretazioni del football americano dai tempi di NFL 2K5. La modalità Dynasty è mostruosa, Road to Glory ha del potenziale inespresso mentre CUT ha tutti i pro e i difetti degli Ultimate Team di EA. Ma è sul campo e sugli spalti che EA Orlando ha fatto la differenza: erano anni che non giocavo a una simulazione così bella, coinvolgente e curata. Un ritorno atteso undici anni che non ha deluso le aspettative.

• PS5
• 7.5 / 10
• Italie

Bō: Path of the Teal Lotus è un gioco che non nasconde le sue evidenti ispirazioni ma, pur così facendo, si regge su un equilibrio precario. L'eccessiva enfasi sul pogo e in generale sullo stare a mezz'aria porta a una ripetitività di fondo sia nell'esplorazione sia soprattutto nel combattimento, con boss che richiedono bene o male lo stesso approccio e il cui livello di salute non aiuta ad alleggerire il tedio di scontri trascinati troppo a lungo. Nel complesso è senza dubbio un metroidvania godibile, nonché un buon punto di partenza per il team, ma una maggior varietà di approccio e utilizzo dei poteri a disposizione l'avrebbe reso senza dubbio più piacevole e meno prono a momenti di inutile frustrazione.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Lo ammetto, il giocatore e il “bambino” che sono in me vorrebbero dare un voto più alto, ma devo anche distaccarmi e rendermi conto che nonostante le lievi differenze in termini di trama Earth Defense Force è sempre lo stesso gioco da anni, mentre il livello della componente tecnica è ormai difficile da giustificare. Di contro, se piace l’idea di fermare orde infinite di nemici con l’uso (non) misurato della forza questo è un gioco quasi perfetto. La sensazione di fare la differenza all’interno di un conflitto, l’esaltazione di portare devastazione a livelli esilaranti a orde di nemici è qualcosa dona piacevoli scariche di adrenalina. Se si riesce a superare il fastidio per un comparto tecnico decisamente carente, si tratta di un gioco che offre davvero molto.

• PS5
• 8 / 10
• Italie

Dare un giudizio a Nobody Wants to Die è un vero sforzo. Da un lato la direzione artistica e l’atmosfera sono pressoché perfetti, tra le migliori che abbia mai visto. Dall’altro lato mi sono ritrovato a vedere un gioco che abbandona le sue premesse per diventare qualcosa di introspettivo e caratterizzato da una conclusione che non ho trovato soddisfacente, in ogni modo possa vederla. Ci sono quattro finali nel gioco e non considero positivo nessuno di essi, dal momento che tutta l’ultima parte di gioco risulta fin troppo strana e forzata. Nonostante la sbandata finale, però, il mio giudizio rimane positivo: Nobody Wants to Die è un gioco che merita di essere provato.

• PC
• 8 / 10
• Italie

Quella che comincia come una vacanza – per quanto andare per dungeon a sconfiggere mostri non sia proprio la mia idea di ferie rilassanti – si trasforma in un'avventura fantastica: Dungeons of Hinterberg accompagna sia la sua protagonista, sia il giocatore attraverso questa trasformazione… che finisce per essere il suo più grande neo. Finché non lascia alle spalle ogni residuo di normalità per riempire i propri dungeon dei rompicapo più variopinti, il gioco si trattiene talmente tanto da dare al giocatore una prima impressione davvero fuorviante: se gli si concede l'opportunità di guidarci per mano per il primo paio d'ore più sottotono, finalmente si arriva in un luogo davvero fantastico e fantasioso, dove trovano spazio – senza fatica – idee diversissime tra loro.

• PS5
• 6 / 10
• Italie

Flintlock: The Siege of Dawn è un gioco che non sembra sapere quale sia la propria identità. Tendenzialmente un gioco d'azione e avventura con qualche blando elemento GdR, non riesce a fare buon uso delle meccaniche che sulla carta lo renderebbero più interessante e al netto di un'esplorazione molto libera, valorizzata da un sistema di spostamento divertente, risulta blando in tutti gli altri aspetti. A partire da una storia in cui è difficile trovare la profondità tipica del genere cui si ispira e la cui esposizione risulta sempre fin troppo superficiale nonostante Nor ed Enki siano personaggi ben costruiti e con una dinamica che funziona. Non aiuta infine una localizzazione italiana che passa da un buon lavoro generale a inspiegabili e terribili vezzi "cannarsiani".